(Gesù prega il Padre:) “Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuto l’opera che tu mi hai dato da fare. Ora, Padre, glorificami tu presso di te della gloria che avevo presso di te prima che il mondo esistesse”.
Giovanni 17:4, 5
La sinfonia incompiuta
Una
tradizione molto diffusa vuole che l’ottava sinfonia di Franz Schubert sia la
sua ultima opera. Schubert sarebbe morto prima di averla potuta terminare. In
realtà, quell’opera è del 1822 e Schubert, morto nel 1828, ha compiuto in
quegli anni, prima di morire, numerose opere tra cui una nona sinfonia. Questa
misteriosa ottava sinfonia è incompiuta solo in apparenza.
Quando Gesù
ha lasciato la vita all’età di 33 anni, i discepoli hanno certamente avuto
l’impressione che la Sua opera fosse incompiuta. Avevano sperato che avrebbe
instaurato il Regno di Dio sulla terra e nulla era cambiato! Eppure, sulla
croce, prima di morire, Gesù ha detto: “È compiuto!” (Giovanni 19:30). Agli
occhi di Dio la Sua opera era pienamente compiuta, poiché la Sua morte era assolutamente necessaria
alla realizzazione di tutti i Suoi piani di amore. La barriera dei nostri
peccati, che ci impediva di avvicinarci a Dio, era tolta. Sulla croce, Gesù ha
preso su di Sé la condanna che noi tutti meritavamo. La Sua morte è l’unico
mezzo perché l’uomo possa essere riconciliato
con Dio, perdonato e liberato. Ma senza la fede non ci si può appropriare
dei risultati di quest’opera gloriosa.
La Sua
risurrezione, la vittoria sulla morte, e l’elevazione al cielo assicurano una
piena e completa liberazione a tutti quelli che credono in Lui. “Gesù, nostro
Signore... è stato dato a causa delle nostre offese ed è risuscitato per la
nostra giustificazione” (Romani 4:25).