(Gesù dice:) “Se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me”.
Apocalisse
3:20
Ricevete con dolcezza la parola
che è stata piantata in voi, e che può salvare le anime vostre.
Giacomo
1:21
Far silenzio per ascoltare la
voce di Dio
Lettura proposta: 1 Re 19
Elia, profeta dell’Antico
Testamento, si rifugia al monte Oreb perché inseguito dalla malvagia regina
Izebel che vuole ucciderlo. Mentre è nascosto in una grotta, ode una voce che
lo invita a uscire e gli dice: “Fermati sul monte, davanti al SIGNORE”. Elia assiste allora a
dei fenomeni naturali impressionanti, un fortissimo vento, un terremoto
spaventoso, un fuoco che divampa, ma Dio non era in nessuno di quelli. Poi, ode
come un mormorio di vento leggero (1 Re 19:12) e con questa voce Dio si rivela
al Suo servitore scoraggiato.
Non sono gli avvenimenti
esteriori, né le circostanze della vita, a rivelarci le vie di Dio, ma è ciò
che Egli ci dice. E non ci parla con una voce come la nostra, ma con delle convinzioni interiori nate dall’impatto che
la Parola di Dio ha sulla nostra coscienza e sul nostro cuore. La calma è
indispensabile per poter udire questa voce divina, perché le parole di Dio non
si fanno udire nel chiasso. Come un bambino tace quando il suo papà o la sua
maestra gli parlano, così anche noi dobbiamo far silenzio per ascoltare Dio;
solo così afferreremo la profondità della Sua Parola. Il silenzio interiore
permette a questa Parola di radicarsi in noi e di portare del frutto nella
nostra vita (Giacomo 1:21).
Il Signore non ci obbliga ad
ascoltarlo, non apre con violenza la nostra porta; ma è essenziale che noi
stiamo attenti alla Sua voce. “Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi
ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte
alla vita” (Giovanni 5:24).