(I credenti di Berea) ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano così.
Atti 17:11
... affinché non siamo più come
bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina.
Efesini
4:14
Leggiamo la
Bibbia
A Tessalonica, la predicazione
dell’apostolo Paolo era subito diventata un motivo di contrasto coi religiosi
della città che si sono rivoltati contro di lui. A Berea, invece, i Giudei che
conoscevano il Vecchio Testamento “erano di sentimenti più nobili di quelli di
Tessalonica perché ricevettero la Parola con ogni premura” (Atti 17:11). Non
erano dei creduloni, ma conoscevano bene le Sacre Scritture e con quelle, ogni
giorno, confrontavano le cose che Paolo aveva loro insegnato. Era per mezzo
dell’Antico Testamento che Paolo dimostrava loro che Gesù era il Messia
promesso, ed era nelle Sacre Scritture che i Bereani trovavano la conferma di
ciò che Paolo diceva.
Ancora oggi, quando si tratta
di un messaggio cristiano, bisogna che chi lo espone e chi l’ascolta segua
questo esempio. Il servitore di Dio ha la grande responsabilità di non dare
un’interpretazione particolare e di non
aggiungere nulla di personale all’insegnamento della Parola. Dev’essere “la
Parola” stessa quella che il servitore annuncia, e deve farlo con convinzione e
riferimenti biblici come appoggio.
Quanto agli uditori, bisogna
che si assicurino sempre che le cose ascoltate siano conformi alla Bibbia. Agli inizi del Cristianesimo, gli
apostoli mettevano in guardia contro certi cristiani che falsificavano o
addirittura travisavano le Scritture (2 Corinzi 2:17, 2 Pietro 3:16). Oggi di
fronte all’abbondanza di dottrine diffuse con ogni mezzo, è molto importante
che ci impegniamo a conoscere la Parola di Dio e le cose che essa insegna.