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domenica 6 agosto 2023

Un pianeta in lutto

L'anno scorso una rivista europea ha scosso l'opinione pubblica mettendo in mostra sulla prima pagina sei illustrazioni relative a fatti risalenti all'anno 2018.

Nella prima si vedevano alcune persone di colore con gli arti mozzati su uno sfondo di baracche di legno in fiamme.

Nella seconda, corpi umani e cumuli di macerie in mezzo ad una città rasa al suolo da un violento terremoto.

Nella terza: una strada, nella periferia di un villaggio della Siria, disseminata di cadaveri bambini dopo un attacco con gas nervino. 

Nella quarta alcune pozze fangose e tre piccoli fanciulli così magri ed emaciati da chiedersi come facessero ad essere ancora vivi.

Nella quinta una grande distesa d'acqua dove galleggiavano corpi umani, alberi e animali con il ventre gonfio d'acqua.

Nella sesta: una casa lussuosa con divani imbottiti e pareti finemente decorate. Al centro una tavola stracolma di pietanze. Per terra diversi giovani distesi, vittime degli eccessi dell'alcol e della droga.

Il titolo era: la terra è in lutto.

La maggioranza degli uomini farà in fretta a dimenticare tutto: i morti, l'inquinamento, le guerre, la violenza, la paura e la povertà di intere nazioni.

Il disprezzo dell'intero creato è dovuto all'avidità e all'egoismo dell'uomo.

“Chi scava una fossa vi cadrà dentro”  Ecclesiaste10:8.

“Uno si metterà forse del fuoco in seno senza che i suoi abiti si brucino?” Prov. 6:27.

“Camminerà forse sui carboni accesi senza scottarsi i piedi?” Prov. 6:28.

Poi, la voglia di opprimere e il timore di essere oppressi ha spinto l'uomo ad usare l'intelligenza per escogitare mezzi offensivi sempre più sofisticati e ne portiamo le conseguenze.

Rimane difficile capire come Paesi con il più elevato livello tecnologico continuino ancora nella loro folle corsa non tenendo conto di un pianeta in lutto.

Nessuno come i credenti, nella nostra epoca è in grado di capire il senso di queste parole: “La creazione è stata sottoposta alla vanità... Tutta la creazione geme ed è in travaglio” Rom.8:22.