Non affliggerete la vedova né l’orfano… Se prendi in pegno il vestito del tuo prossimo, glielo restituirai prima che tramonti il sole; perché esso è l’unica sua coperta, è la veste con cui si avvolge il corpo. Con che dormirebbe?
Esodo
22:22, 26-27
Attenzioni
divine
I versetti citati fanno parte
delle istruzioni date da Dio a Mosè per integrare la Sua legge. Vi sono dei
dettagli che mostrano la bontà di Dio verso i deboli e i poveri. Un abito dato
in pegno, ad esempio, doveva essere reso al legittimo proprietario prima del
calar del sole perché si potesse scaldare durante la notte: “È l’unica sua
coperta, è la veste con cui si avvolge il corpo. Con che dormirebbe?” Dio si
preoccupava anche del benessere del povero durante il sonno! Voleva persino che
il bue e l’asino potessero riposarsi dopo il lavoro e che il figlio della serva
e lo straniero potessero riprendere fiato (Esodo 23:12). Nemmeno si dovevano
mietere i campi “fino all’ultimo angolo” perché i poveri e gli stranieri
potessero avere qualcosa da raccogliere (Levitico 19:9, 10).
L’Antico Testamento, prima
parte della Bibbia, è pieno d’istruzioni ispirate all’amore riguardo all’indigente,
allo straniero, alla vedova e all’orfano. Dio non voleva che chi non aveva
appoggi umani mancasse del necessario. Egli stesso si definisce “padre degli
orfani e difensore delle vedove” (Salmo 68:5). Ciò nonostante, la rivelazione
di Dio era ancora parziale.
È stato il Signore Gesù a
rivelarci pienamente, nel Nuovo Testamento, l’amore di Dio (Giovanni 1:18).
Tutto il Suo comportamento non ha fatto altro che confermare la tenerezza di Dio verso quelli che erano privi di
risorse, e la Sua sollecitudine per i bisogni del corpo e dell’anima di tutte
le persone. Fin dal principio, Satana ha cercato di seminare nel cuore
dell’uomo il dubbio e la diffidenza nei confronti del suo creatore, e anche
oggi vorrebbe persuaderci che Dio è duro e indifferente alle nostre sofferenze;
ma come si potrebbe accogliere quest’insinuazione se si legge nei Vangeli il
racconto della vita di Gesù?