Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa.
Matteo 7:13
Guai a quelli che chiamano bene
il male e male il bene.
Isaia 5:20
La morale
della maggioranza
Un filosofo dell’inizio del
ventesimo secolo ha definito la morale “ciò che piace alla maggioranza”. Solženicyn, il celebre dissidente
russo, combattente per la libertà, s’indigna di una simile definizione. “In
queste condizioni – egli scrive – il male, se approvato dalla maggioranza, può
diventare bene, e il bene diventare male se è una minoranza a sostenerlo”.
Il rilassamento dei costumi è
una conseguenza di questo modo di vedere, poiché apre la porta ai peggiori
eccessi. Arriva persino a negare ogni distinzione tra il male e il bene, e a
mettere a tacere la coscienza degli uomini.
La Parola di Dio non lascia
alcun dubbio su ciò che aspetta un’umanità che rifiuta ogni riferimento a Dio.
Essa prevede che negli ultimi tempi gli uomini saranno egoisti, insensibili,
sleali, spietati, senza amore per il bene, senza rispetto dei valori morali (2
Timoteo 3:2, Giuda 18). Vi ricordate il giudizio di Sodoma, distrutta dal fuoco
a causa della perversione dei suoi abitanti? Quel racconto è scritto nella
Bibbia perché quelli che disprezzano le istruzioni divine siano avvertiti
(Giuda 7).
Questa pretesa che sia la “maggioranza”
a stabilire le regole morali ci ricorda che la strada che porta al giudizio di
Dio è larga e spaziosa, e che molti la imboccano. Vogliamo noi seguire questa
folla? Cerchiamo piuttosto la via che
conduce alla vita! È meno frequentata, e ce n’è una sola: è Gesù Cristo che
ci dice: “Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato” (Giovanni 10:9);
e ancora: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non
per mezzo di me” (Giovanni 14:6).