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martedì 15 agosto 2023

15 agosto - La preghiera, una relazione permanente

Gesù si trovava in un certo luogo a pregare, e quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: “Signore, insegnaci a pregare”.

Luca 11:1

 

Siate sempre gioiosi; non cessate mai di pregare; in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.

1 Tessalonicesi 5:16-18

 

La preghiera, una relazione permanente

 

Gesù sta pregando. I discepoli l’osservano, poi gli dicono: “Signore, insegnaci a pregare”. Come risposta, il Signore dà loro un esempio di preghiera, chiamato il “Padre nostro”. Fin dalle prime parole, la preghiera riconosce Dio come Padre, colui che ci ha dato la vita e che ha cura di noi. Poi viene il desiderio che Egli abbia un posto d’onore al di sopra di tutto, nei nostri pensieri e nel nostro cuore: “Sia santificato il tuo nome”. Le richieste vengono dopo; questo ci insegna che la preghiera non è soltanto esporre a Dio delle richieste, ma è piuttosto l’espressione di una relazione personale con Dio.

La comunione con Dio ha due sensi: noi parliamo a Lui, e Lui parla a noi. Per ascoltarlo, il nostro cuore e il nostro spirito devono essere predisposti all’ascolto. Egli ci parla attraverso le Sacre Scritture, ma a volte anche attraverso le circostanze o l’intervento di un’altra persona che Egli stesso ci manda… Dio è Spirito e noi non possiamo percepirlo se non spiritualmente (1 Corinzi 2:14); aiutati dallo Spirito Santo, noi capiamo qual è la volontà di Dio e possiamo esprimere delle preghiere secondo questa volontà. Siamo pur certi che Dio conosce ogni nostro pensiero e le aspettative e i bisogni del nostro cuore. Egli vuole che ogni nostra meditazione si trasformi in lode, e ognuno dei nostri desideri in preghiera.