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mercoledì 23 agosto 2023

Costituito per il bene del popolo

“Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” Ebrei 4:14-16.

E’ come se dicessimo: E’ facile per te stare lassù. Non riesci a capire per noi quanto è difficile per noi stare quaggiù. 

“Egli stesso” non un angelo ha condiviso pienamente, non parzialmente. Non a grandi linee. Non in gran parte “ma in ogni cosa”.

Un politico indossa un elmetto ed entra in una fabbrica come un qualunque operaio. Un assistente sociale trascorre la notte con i senza tetto. Un generale va a mangiare alla mensa con i soldati semplici come se fosse uno di loro. Tutti e tre vogliono trasmettere lo stesso messaggio. Mi identifico con voi. Tuttavia c’è un problema. Gli operai della fabbrica sanno che il politico si toglierà l’elmetto quando la troupe televisiva se ne sarà andata. I derelitti sanno che domani l’assistente sociale tornerà a casa e si dimenticherà presto di loro. E i soldati hanno la stessa convinzione un giorno e via. Ciascuno di loro non può comprendere sul serio la loro situazione.

Ma Dio sa come ti senti. Gesù comprende. Quando pensi che tutti ti hanno abbandonato. Dio comprende. Quando ti trovi di fronte ad una bara e tutti piangono Dio sa come ti senti.

Cosa provava Gesù dinanzi alle folle? Provava compassione, perché si addentrava nei sentimenti delle persone. 

Cosa provava il Dio che conosce i pensieri e i disegni dei cuori? Avvertiva l’orgoglio dei sacerdoti, l’arroganza degli scribi, l’ipocrisia dei farisei, ma anche la solitudine e la sofferenza del lebbroso. L’imbarazzo della peccatrice.

Avendo “un grande” sommo sacerdote. Da sottolineare questo aggettivo. E’ passato attraverso i cieli. Plurale. Vi è una analogia con “il semplice sacerdote” nel giorno delle espiazioni. Egli dopo aver offerto un sacrificio sull’altare, attraversava il cortile, il luogo santo, ed entrava nel luogo santissimo per spargere il sangue propiziatorio. Questo assicurava la riconciliazione con Dio. (Es. 25: 21,22) Allo stesso modo Gesù attraverso i cieli .

Gesù è in grado di simpatizzare con noi e questo è un grande motivo d’incoraggiamento, sapere che Gesù è il grande sommo sacerdote. Egli non è il re che vive nello splendore della sua dimora senza conoscere la miseria dei suoi sudditi. E’ nato in una mangiatoia, durante il suo ministerio non aveva dove posare il capo e per la sua sepoltura  venne deposto nella tomba di un amico. “Infatti, poiché egli stesso ha sofferto la tentazione, può venire in aiuto di quelli che sono tentati” Ebrei 2:18.


Gesù offre grazia e misericordia.

“Infatti ogni sommo sacerdote, preso tra gli uomini, è costituito per il bene degli uomini nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati; così può avere compassione verso gli ignoranti e gli erranti, perché anch'egli è soggetto a debolezza; ed è a motivo di questa che egli è obbligato a offrire dei sacrifici per i peccati, tanto per se stesso quanto per il popolo. Nessuno si prende da sé quell'onore; ma lo prende quando sia chiamato da Dio, come nel caso di Aronne. Così anche Cristo non si prese da sé la gloria di essere fatto sommo sacerdote, ma la ebbe da colui che gli disse: Tu sei mio Figlio; oggi ti ho generato». Altrove egli dice anche: «Tu sei sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedec».” Ebrei 5:1-6.

Il sommo sacerdote è costituito per il bene degli uomini, Affermazione straordinaria. I Sommo sacerdote era un uomo e come tale poteva capirgli ed era anche Dio che vede in profondità. Il sacerdote Eli, nei confronti di Anna, non comprese la sua amarezza pensava che fosse ubriaca. Non aveva capito nulla. 

Il sommo sacerdote umano era soggetto a debolezza e per questo era costretto a ripetere i sacrifici per sé e per gli altri. Sempre nel giorno dell’espiazione (Lev 16).

Aronne doveva prima offrire un toro per sé e la sua casa poi fare l’espiazione, Tutto ciò doveva farlo riflettere che prima doveva provvedere per se  e poi poteva venire in soccorso per gli altri. Indossava i paramenti sacri, ma doveva prima lavarsi il corpo con acqua. Il sacerdozio secondo l’ordine di Aronne aveva del limiti. Una riflessione a questo punto è legittima, spesso pensiamo che possiamo accostarci a Dio come ci pare e quando ci fa comodo, non importa le condizioni morale e spirituali nelle quali ci troviamo ma:“ Dio disse: «Non ti avvicinare qua; togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo sacro».” Esodo 3:5.