La convinzione che per mezzo delle cosiddette “buone opere” si possa soddisfare Dio e meritare un posto in cielo, ha caratterizzato un lungo periodo della storia della Chiesa ed è tuttora diffuso fra i cristiani. E’ dunque bene precisare subito che le buone opere non ci condurranno mai a Dio né ci potranno assicurare un posto in cielo. “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, – dice la Parola – ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù” (Rom. 3:23-24); “Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede…. Non è in virtù di opere” (Ef. 2:8-9).
D’altra parte, però, la Scrittura parla ampiamente delle buone opere, ed è utile riconsiderare ciò che la Bibbia insegna a proposito di questo argomento.
Le opere buone, caratteristica dei credenti
Dopo aver chiarito in Efesini 2:9 che la salvezza è il dono di Dio, senza il contributo di opere da parte dell’uomo, Paolo prosegue così: “Infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo”. Questo ci mostra da una parte, che Dio desidera che il suo popolo compia opere buone, e dall’altra, che non dobbiamo agitarci alla ricerca delle opere buone da compiere perché Dio le ha già preparate per noi. Siamo in grado di vederle? A noi è richiesto semplicemente abbondare in esse. “Dio é potente da far abbondare su di voi ogni grazia, affinché , avendo sempre in ogni cosa tutto quel che vi è necessario, abbondiate per ogni opera buona” (2 Corinzi 9:8).
Più consideriamo questo argomento, più ci rendiamo conto che la Parola di Dio parla spesso di opere buone nella vita di un credente.
– “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli” (Matteo 5:16).
– “Avendo una buona condotta fra gli stranieri, affinché laddove sparlano di voi, chiamandovi malfattori, osservino le vostre opere buone e diano gloria a Dio nel giorno in cui li visiterà” (1 Pietro 2:12).
– “Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona” (2 Timoteo- 3:16-17).
– “Egli ha dato se stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone” (Tito 2:14).
I versetti che ci spingono a desiderare di compiere opere buone sono numerosi e chiari, ma la Bibbia è altrettanto chiara quando affronta l’argomento del trascurare le opere buone: “Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato” (Giacomo 4:17).
Il desiderio di Dio non è solo che cessiamo di fare il male, ma anche che cogliamo l’occasione di fare il bene. I beneficiari delle nostre buone opere sono tutti gli uomini, in modo particolare i nostri fratelli e le nostre sorelle, come è scritto: “Finché ne abbiamo l’opportunità, facciamo del bene a tutti; ma specialmente ai fratelli in fede” (Galati 6:10).
La Scrittura esorta poi tutti i credenti: “Non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo” (Galati 6:9). C’è una bella frase del Signore che descrive in modo appropriato l’atteggiamento che dovremmo avere quando compiamo qualcosa per Lui: “Così, anche voi, quando avrete fatto tutto ciò che vi è comandato, dite: Noi siamo servi inutili; abbiamo fatto quello che eravamo in obbligo di fare” (Luca 17:10).