Dio… ha parlato a noi per mezzo del Figlio.
Perciò bisogna che ci
applichiamo ancora di più alle cose udite.
Ebrei
1:1-2; 2:1
Dio
si rivolge a me
Al di là di ogni opinione,
di ogni tradizione, il messaggio della Bibbia merita la nostra più viva
attenzione. In questo libro è Dio stesso che parla all’uomo.
Dio è infinito, e
l’intelligenza umana non può elevarsi fino a Lui mediante il solo ragionamento;
Dio può essere conosciuto solo nella misura in cui Egli stesso si rivela.
La creazione, incluso
l’uomo, è una meravigliosa testimonianza del Creatore, potente e sapiente, e
l’essere umano è inescusabile se non lo riconosce.
C’è poi anche la
coscienza; essa è un dono di Dio che ci permette di discernere il bene dal
male, e che riprende o approva le nostre azioni (Romani 2:15). Ma per poter
conoscere un Dio Salvatore, un Dio che
s’interessa della sua creatura, che vuole la sua felicità, occorre un altro
linguaggio: quello della Bibbia. Essa non è una semplice raccolta di fatti
storici e di precetti morali: non ci dice soltanto “questo è permesso, quello
no”. Non è neppure un manuale religioso riservato a persone colte o a un clero.
Anche se contiene delle parti più difficili di altre, ogni lettore, umile e in
buona fede, è in grado di comprendere il suo messaggio essenziale. Si potrebbe
concepire un Dio che parlasse alla sua creatura con un linguaggio oscuro?
Sarebbe Egli giusto se riservasse la comunicazione del Suo piano di salvezza
soltanto a pochi iniziati?
Cari lettori, Dio che vi
conosce, che vi ama e vi cerca, si rivolge a voi tramite questo Libro. Leggere
la Bibbia equivale ad ascoltare Dio!