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mercoledì 24 gennaio 2024

24 gennaio - Gerusalemme e Betania

Maria, presa una libbra d’olio profumato, di nardo puro, di gran valore, unse i piedi di Gesù e glieli asciugò con i suoi capelli; e la casa fu piena del profumo dell’olio.

Giovanni 12:3

 

Gerusalemme e Betania

 

Nel primo secolo d. C., a Gerusalemme, capitale del paese d’Israele e sede del tempio di Dio, le più alte autorità religiose, il sommo sacerdote, i capi dei sacerdoti e gli anziani, tengono una riunione. Nel palazzo del sommo sacerdote, essi deliberano di “prendere Gesù con inganno e di farlo morire” (Matteo 26:3,4). Che vergogna! Quelli che avrebbero dovuto proclamare la gloria del Signore vogliono metterlo a morte.

A qualche chilometro di distanza, nel piccolo villaggio di Betania, alcune persone sono riunite in una casa: Gesù, i suoi discepoli e pochi amici. L’ora è solenne. Oscure minacce incombono sul Maestro. Per testimoniargli il loro affetto gli offrono una cena (Giovanni 12:2).

Ed ecco che durante la cena Maria, sorella di Marta e Lazzaro, si avvicina a Gesù. Ha in mano un vaso pieno di nardo puro, un profumo dal valore equivalente al salario di un anno di lavoro. Ella spezza il vaso e spande il profumo sulla testa di Gesù, come si farebbe per ungere un re o imbalsamare un corpo. Il profumo riempie la casa. I discepoli s’indignano: “Perché si è fatto questo spreco?” (Marco 14:4); si sarebbe potuto vendere il profumo e dare il denaro ai poveri. No, dice il Signore al disonesto Giuda: “Lasciala stare; ella lo ha conservato per il giorno della mia sepoltura” (Luca 12:7). Maria aveva compreso le priorità: anzitutto amare il Signore e adorarlo, poi fare del bene agli altri.