L’Evangelo suscita spesso reazioni molto diverse. Ci sono alcuni che pensano che ciò non li riguardi; altri lo trovano complicato o, al contrario, troppo semplice per essere credibile; certuni lo associano a una favola, altri ancora a un testo di sette religiose. Soprattutto perché la Bibbia ci parla di un Dio d'amore ma anche di ira nei confronti del peccato.
Il principio dell'amore di Dio non è affatto semplice e nella mente delle persone solleva tanti perché. Perché allora...
C'è chi non riesce a concepire un Dio che ami i peccatori e nel contempo sia adirato nei loro confronti. Molte persone ritengono che l'amore e la bontà di Dio escludano la sua santità e ira contro il peccato, dipingendo nella loro mente l'immagine di un dio, benevolo, tollerante e permissivo, che è indifferente al peccato e, senza farsi problemi di giustizia e santità, semplicemente sorvola sui misfatti umani e accoglie benevolmente chiunque senza limite ne esigenze.
Ma questo pensiero è totalmente contrario a quello che la Bibbia insegna.
Praticamente in ogni pagina della Scrittura potremmo trovare traccia del Suo amore ma anche della sua giustizia inflessibile.
Il termine “giustizia” ha un carattere legale e descrive la perfetta integrità del governo di Dio. Dio è giusto e la Sua giustizia, come ogni attributo non cambia. Dio non cambia idea ne altera i suoi principi. Essendo assolutamente perfetto, qualsiasi cambiamento diminuirebbe la Sua perfezione, il che è impossibile. La Sua giustizia è inflessibile perché la Sua natura lo richiede.
Il breve libro di Nahum, rappresenta l'unica sua profezia che ci è pervenuta. Il proposito di Dio, questa volta non era la grazia, ma la sua ira. Attraverso Giona aveva dato un amorevole avvertimento; attraverso Nahum fa giungere ora la sua sentenza di condanna.
Questo breve libro ci aiuta a capire il carattere di Dio per evitare che si consideri la sua grazia e ci si dimentichi della sua giustizia.