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mercoledì 10 gennaio 2024

10 gennaio - L’ultima cena di Pasqua

Egli (Gesù) si mise a tavola, e gli apostoli con lui. Egli disse loro: “Ho vivamente desiderato di mangiare questa Pasqua con voi, prima di soffrire”.

Luca 22:14-15

 

L’ultima cena di Pasqua

(Giovanni 13:23-32)

 

I dodici sono presenti. Giovanni è molto vicino al Signore, e così pure Giuda, visto che il Signore gli ha porto il boccone. Da una parte «l'amore», dall'altra «l'odio». Pietro è un po' più lontano. Il suo cuore è occupato molto più del proprio amore per il Signore, che dell'amore del Signore per lui (13:37). L’eccessiva fiducia in se stesso lo porterà al rinnegamento.

Il Signore aveva appena detto: “Uno di voi mi tradirà”; allora Giovanni chiede: “Signore, chi è?” In un altro Vangelo (Matteo 26:25) Giuda dice: “Sono forse io, Maestro?” Non lo chiama Signore. “Nessuno può dire: Gesù è il Signore! se non per lo Spirito Santo” (1 Corinzi 12:3).

Il traditore aveva trascorso tre anni in compagnia del Figlio di Dio. C'è forse anche fra i nostri lettori qualcuno che dice di conoscerlo ma che in realtà non gli appartiene?

Gesù, nel suo spirito, ne è profondamente turbato (v. 21). E, cosa terribile, dopo che ebbe preso il boccone Satana entrò in Giuda. Il Signore Gesù aveva detto: “Meglio sarebbe per quell'uomo se non fosse mai nato”. Subito Giuda esce nella notte profonda, nella notte eterna; e il Signore può dire: “Ora il Figlio dell'uomo è glorificato” (v. 31). E di lì a poco, alla croce, la sua gloria morale brillerà di un fulgore unico.

Adoriamolo e ringraziamolo con tutto il cuore!