Egli (Gesù) si mise a tavola, e gli apostoli con lui. Egli disse loro: “Ho vivamente desiderato di mangiare questa Pasqua con voi, prima di soffrire”.
Luca
22:14-15
L’ultima
cena di Pasqua
(Giovanni
13:23-32)
I
dodici sono presenti. Giovanni è molto vicino al Signore, e così pure Giuda,
visto che il Signore gli ha porto il boccone. Da una parte «l'amore»,
dall'altra «l'odio». Pietro è un po' più lontano. Il suo cuore è occupato molto
più del proprio amore per il Signore, che dell'amore del Signore per lui
(13:37). L’eccessiva fiducia in se stesso lo porterà al rinnegamento.
Il
Signore aveva appena detto: “Uno di voi mi tradirà”; allora Giovanni chiede:
“Signore, chi è?” In un altro Vangelo (Matteo 26:25) Giuda dice: “Sono forse
io, Maestro?” Non lo chiama Signore. “Nessuno può dire: Gesù è il Signore! se
non per lo Spirito Santo” (1 Corinzi 12:3).
Il
traditore aveva trascorso tre anni in compagnia del Figlio di Dio. C'è forse
anche fra i nostri lettori qualcuno che dice di conoscerlo ma che in realtà non
gli appartiene?
Gesù,
nel suo spirito, ne è profondamente turbato (v. 21). E, cosa terribile, dopo
che ebbe preso il boccone Satana entrò in Giuda. Il Signore Gesù aveva detto:
“Meglio sarebbe per quell'uomo se non fosse mai nato”. Subito Giuda esce nella
notte profonda, nella notte eterna; e il Signore può dire: “Ora il Figlio
dell'uomo è glorificato” (v. 31). E di lì a poco, alla croce, la sua gloria morale brillerà di un fulgore unico.
Adoriamolo
e ringraziamolo con tutto il cuore!