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giovedì 25 gennaio 2024

25 gennaio - Precarietà o stabilità?

Io grido a te, o Eterno; Rocca mia, non essere sordo alla mia voce.

Salmo 28:1,2

 

L’Eterno è la mia rocca… in cui mi rifugio.

Salmo 18:2

 

Precarietà o stabilità?

 

Ci stringe il cuore vedendo tante persone in situazioni precarie; senza casa, senza lavoro, senza famiglia, costrette a vivere giorno per giorno in condizioni difficili, in mezzo alle guerre, senza stabilità e senza sicurezza. Il credente non può rimanere insensibile di fronte a tali sofferenze, e dovrebbe agire con generosità. È l’insegnamento del Signore Gesù nell’Evangelo: “Dà a chi ti chiede, e a chi desidera un prestito da te, non voltar le spalle” (Matteo 5:42).

Ma se riflettiamo bene, ci rendiamo conto che ogni uomo, indipendentemente dallo stato sociale, vive in una situazione precaria riguardo all’eternità. Chi può essere sicuro che domani sarà ancora vivo? Basterebbe un incidente o una malattia improvvisa… “Ogni carne è come l’erba, e ogni sua gloria come il fiore dell’erba. L’erba diventa secca e il fiore cade; ma la parola del Signore rimane in eterno” (1 Pietro 1:24,25). Questo versetto ci paragona a un fiore effimero, ma ci dice anche dove possiamo trovare ciò che dura e rimane stabile: in Dio e nelle sue promesse. Dio non offre soluzioni precarie ai problemi degli esseri umani, ma assicura la vita eterna: “Chi crede nel Figlio (di Dio) ha vita eterna” (Giovanni 3:36). Chi crede in Gesù Cristo acquisisce una posizione di stabilità assoluta: diventa figlio del gran Dio sovrano, e sente giorno dopo giorno che il suo Padre celeste si fa carico di tutti i problemi, sia per la vita presente che per il futuro eterno.