Più considero questo soggetto, più scopro che la Paola deve avere una parte non solo predominante, ma unica e assoluta nella vita del cristiano. Ci stiamo sempre più all'avvicinarsi dell'ultimo male: anticristianesimo e l'apostasia che ne seguirà, con tutte le forme dell'idolatria che la caratterizzeranno, è urgente che il cristiano fedele si attenga rigorosamente alla Parola. Essa è la cintura di salvezza che ci permette di non sprofondare fra le spaventevoli acque dell'incredulità e dell'anticristianesimo.
La Scrittura ci segnala che a più riprese si è tentato di oscurare, di nascondere, la Parola di Dio ma Dio non lo hai permesso.
L'autorità della Parola fu pienamente riconosciuta al tempo degli apostoli che furono gli strumenti per completarla, ma già durante la loro vita i sintomi del declino si facevano sentire.
Se volessimo scorrere indietro nel tempo troveremo che ai tempi di Giosia (2 Re 22) la parola della legge se ne erano perse le tracce e soltanto l'arca di Dio ne conservava l'esistenza, ed è proprio lì che fu ritrovata. Persino il sommo sacerdote non ne conosceva l'esistenza. Fu ritrovata lì proprio dove doveva essere secondo l'ordine di Deuteronomio (31:26). Nessuno la conosceva in quel tempo. Questa Parola condannava il popolo, appena il re l'ebbe letta si stracciò le vesti, pianse e si umiliò. Per lui l'unica cosa da fare era abolire l'idolatria.
Anche sotto Nehemia si verificò un risveglio, le mura furono ricostruite e la Parola non solo fu letta dinanzi al re ma fu letta dinanzi a tutto il popolo Neh (8:5). Fu letta distintamente davanti a tutti in modo da farla comprendere. Il risultato fu il ripudio di ogni alleanza con il mondo (cap.9).
Un altra eclissi si ebbe poco a poco dopo la dipartita degli apostoli e che durò fino alla riforma del secolo passato. La lettera a Sardi ce ne da uno stralcio. “All'angelo della chiesa di Sardi scrivi: Queste cose dice colui che ha i sette spiriti di Dio e le sette stelle: Io conosco le tue opere: tu hai fama di vivere, ma sei morto” Apocalisse 3:1.
L'unione dei credenti con il mondo in modo tale da non saperne vedere la differenza.
La Riforma portò ad un risveglio e i risultati non si fecero aspettare, le verità della Parola furono riscoperte e insegnate ma ai tempi d'oggi stiamo vivendo un periodo con scarsità di luce, benché dal protestantesimo ognuno continui ad affermare di credere in Dio, la sua Parola viene piano piano messa da parte e il mondo inizia ad riavvicinarsi camuffandosi sotto un aspetto religioso.
Ci sarà un ultimo appello durante quella che viene definita l'ultima settimana di Daniele.
“Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate complici dei suoi peccati e non siate coinvolti nei suoi castighi; perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità” Apos.18:4.
Babilonia (chiesa apostata) è caduta e il motivo è la sua dissolutezza nei rapporti con il mondo e i suoi mercanti.