Qualche tempo fa ho saputo di un collega di lavoro che aveva acquistato una casa al mare, investendo tutto ciò che aveva risparmiato durante la sua vita.
I suoi figli si erano sposati e, una volta che lui fosse andato in pensione, aveva intenzione di andare a vivere in quella casa insieme alla moglie. Sembrava un buon posto dove trascorrere la vecchiaia in tranquillità. Finalmente si sarebbe riposato dopo una vita di duro lavoro e si sarebbe goduto la pensione.
Ci sono poche parole che risuonano in modo più gradevoli alle orecchie umane come quella di riposo. Chi non desidera riposo? Specialmente dopo le continue fatiche che dobbiamo affrontare durante la nostra vita quaggiù.
“Sorge il sole ed essi rientrano...l'uomo esce all'opera sua e al suo lavoro fino alla sera” Salmo 104:22-23.
Infine giunge il riposo della notte, ma al mattino bisogna tornare alle fatiche del giorno. Allora l'uomo guarda lontano, verso un avvenire sempre incerto, quando, suonata l'ora della pensione, godrà di un meritato riposo ma, ahimè, è sovente l'ora in cui le infermità, le difficoltà date da un corpo che invecchia lo colpiscono e quel riposo così desiderato svanisce.
Ed è ciò che è successo a questo mio collega. Pochi mesi dopo l’acquisto della casa, è morto, senza aver la possibilità di passarvi dentro un solo giorno.
Cose di questo genere accadono continuamente e ci ricordano quanto la nostra vita sia precaria. Facciamo programmi, pianifichiamo, pensiamo sempre al nostro futuro, come se dovessimo vivere per sempre. Poi succedono queste cose e ritorniamo con i piedi sulla terra, ricordandoci quanto siamo fragili.
Bisogna realizzare che: questo mondo non è un luogo di riposo. Tutta la creazione geme ed è in travaglio, neppure essa trova riposo. Solo il Signore può darci riposo e il suo invito risuona ancora oggi: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo” Matteo 11:28. E' Lui e Lui solo che può assicurarci un perfetto riposo che i nostri cuori così tanto desiderano.