Dio stabilisce di nuovo un giorno – oggi – dicendo: “Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori”.
Ebrei 4:7
Un "figliuol prodigo"
Heinrich
Heine, poeta tedesco contemporaneo del filosofo Hegel e autore di numerose
poesie satiriche contro il cristianesimo, termina così uno dei suoi scritti:
“Da quando ho
realizzato di aver bisogno della misericordia di Dio… ho dato alle fiamme, con
uno zelo pieno di timore, tutte le mie opere contenenti qualche offesa a Dio. È
meglio che siano bruciati i versi piuttosto che sia bruciato chi li ha scritti.
Sì, ho fatto
la pace con il Creatore, a gran dispetto dei miei amici illuminati che mi
rimproveravano il ritorno alla vecchia “superstizione”, come chiamavano il mio
volgermi a Dio. Sono ritornato a Dio come un figlio prodigo, dopo aver
“custodito i porci” per lungo tempo (Luca 15) presso gli adepti di Hegel.”
In un suo
poema esprime così tale sorprendente confessione:
"La mia vecchia cetra s’è infranta
sulla roccia che si chiama
Cristo.
Spinta da uno spirito malvagio,
ha animato delle cattive
feste,
ha chiamato alla rivolta,
cantato il dubbio e la
bestemmia.
O Signore, m’inginocchio davanti a Te.
Perdona, perdona i miei canti profani!"
Heinrich
Heine s’è rivolto a Dio alla fine della sua vita. Ma la Bibbia ci esorta a
cercare Dio appena udiamo la sua voce, perché poi potrebbe essere troppo tardi!