In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto".
Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro porta molto frutto.
Giovanni 15:1,5,18
In che modo Dio
si è fatto conoscere? Storicamente, il popolo d’Israele ha ricevuto per primo,
per mezzo dei profeti, la rivelazione del vero Dio, il Dio unico, il Dio
vivente. Ma finora, questo popolo non ha portato a compimento la sua vocazione.
La Bibbia lo
paragona ad una vigna che Dio aveva piantato, ma che ha prodotto uva selvatica
(Isaia 5:1-7). Più tardi Dio ha mandato suo Figlio, il Signore Gesù. Che
contrasto con il suo popolo! Lui era la vera vite il cui frutto ha
rallegrato il cuore di Dio, perché ha compiuto la sua volontà, parlando in modo
perfetto della sua giustizia e del suo amore.
Gesù è la vera
vite, e i credenti sono come tralci attaccati a lui e possono a loro volta
portare frutto per Dio. Questo avverrà a condizione che lascino passare la
linfa comunicata loro dalla vite. Devono assolutamente “dimorare nel Signore”,
ossia in una continua comunicazione con Lui per mezzo della preghiera, della
lettura della sua Parola e di un serio impegno nel suo servizio.
Separati dal
Signore, indipendenti da lui, non possiamo piacere a Dio, né essergli utili.
Quando la vita del ceppo passa nei tralci, questi portano lo stesso tipo di
frutto del Signore. Se siamo uniti a lui nei nostri pensieri, in realtà è
lui che porta frutto attraverso noi, spesso senza che ce ne rendiamo conto.
Così gli assomigliamo e riproduciamo un po', a nostra insaputa, i suoi
caratteri nel mondo: dedizione, pazienza, umiltà, ubbidienza a Dio. Non è
questo il desiderio di ogni vero cristiano?