So che sai chi sono. Mi sei già passato vicino alcune volte, ti ho notato con la tua espressione assorta, compunta dinanzi alla bara, contenente un corpo immobile, svuotato. Conosci bene cosa sono capace di fare e cosa porto con me. Sconforto, desolazione, pianto. A volte faccio annunciare il mio arrivo, altre volte giungo improvvisa, interrompo banchetti, annullo riunioni, mando a monte progetti. Per me tutte queste cose sono prive d'importanza. Non faccio alcuna distinzione. Entro nelle dimore dei potenti e visito le baracche dei poveri. Mi occupo del singolo ma adoro quando posso raccogliere moltitudini.
Pensa... oh uomo...dovrei ringraziarti, sì, perché è tutto merito tuo.
Pensaci la prossima volta quando ti troverai nel luogo dove io sono già passata.
Tu hai reso possibile tutto questo, il mio lavoro lo devo a te. E' vero, ho un potente alleato (il peccato), è per mezzo suo che sono entrata nel mondo e come un virus letale sono passata su tutti gli uomini, ma sei tu uomo che lo hai prodotto...
“per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato” Romani 5:12,
Tu parli di pace, dici di volere il benessere di tutti, ma lavori per me: fabbrichi armi, inquini, uccidi, crei disuguaglianze, sfrutti la miseria dei tuoi simili e lo fai per me.
Verrò a prendere i tuoi amici, i tuoi genitori, i tuoi figli e tu non potrai farci niente. E un giorno busserò anche alla tua porta.
Visto che ti debbo un “favore” ti confiderò un segreto: è una cosa importante ed è contro il mio interesse, ma ti conosco e so che domani avrai già dimenticato tutte le mie parole.
Tu mi definisci “il re degli spaventi” (Giobbe 18:14) e pensi questo immaginando il momento nel quale ci incontreremo. Pazzo!
Io svolgo il mio lavoro in due fasi e se giudichi terribile la prima con quali aggettivi potrai tu descrivere la seconda?
Ti preoccupi solo del tuo corpo e non immagini neanche cosa accadrà dopo. Perché tu pensi che finisca tutto lì, non è vero? Un corpo inerte, privo di vita, immobile con le mani incrociate. Stolto! Quelle...sono solo briciole.
Avrai tutto il tempo per ricordare e piangerai, oh si che piangerai!
Conoscerai il luogo del pianto e dello stridore dei denti, lo stagno ardente... “Ma ... gli increduli, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda” Apocalisse 21:8.
Pensa, temo solo una cosa, di essere privata della mia arma più grande, il dardo che mi permette di ottenere la mia vittoria.
Tu hai udito spesso l'appello che Dio rivolge a tutti gli uomini affinché facciano la loro scelta, perfino il cielo e la terra ne sono testimoni.
“Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, affinché tu viva, tu e la tua discendenza” Deuteronomio 30:19.
Tremo ogni volta che ne senti parlare, ma gioisco leggendo l'indifferenza nei tuoi occhi, l'apatia del tuo sguardo. Sì, sei uno stolto; fra tutti gli esseri viventi voi uomini siete i soli ad avere consapevolezza della morte, eppure eccovi lì, inerti, come tanti insensati. Se accettaste il dono di Dio la mia forza crollerebbe e potreste anche voi gridare “O morte, dov'è la tua vittoria? O morte, dov'è il tuo dardo? Ora il dardo della morte è il peccato” (1 Corinzi 15:55-56), e tutto si ridurrebbe ad un semplice cambio di vestito tutt'altro che svantaggioso per voi. "Il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile; è seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita potente".(1 Corinzi 15:42-43).
La mia forza sarebbe annullata e io non potrei neppure accostarmi a voi o pronunciare il vostro nome. No! Non potrei, Lui è troppo forte, troppo potente e vi ama.
Ma vi conosco, continuate così, non preoccupatevi e soprattutto non pensate a me.
Iniziate pure a vivere spensieratamente fin dalla vostra fanciullezza.
“Rallegrati pure, o giovane, durante la tua adolescenza, e gioisca pure il tuo cuore durante i giorni della tua giovinezza; cammina pure nelle vie dove ti conduce il cuore e seguendo gli sguardi dei tuoi occhi; ma sappi che, per tutte queste cose, Dio ti chiamerà in giudizio!” Ecclesiaste 12:1.
Ignora, la Sua voce, non prestare ascolto ai Suoi appelli. Corri uomo, corri, non ti voltare indietro, non fermarti ad ascoltare, tanto un giorno di dovrai fermare e io sarò lì ad aspettarti e la vittoria sarà mia.