Io annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all’assemblea.
Tu sei l’argomento della mia lode nella grande assemblea.
Salmo 22:22, 25
La lode
Il Salmo 22 esprime profeticamente i sentimenti del Cristo sofferente, ma
ci presenta anche la sua risurrezione. Pertanto dobbiamo considerare le parole
del versetto di oggi come parole che il Signore Gesù rivolge al suo Dio e
Padre, proprio dopo la morte e la risurrezione. Non possiamo certo comprendere
quanto grandi siano state le sue sofferenze quando portò alla croce tutto il
peso dei nostri peccati sotto il giudizio di Dio ed espiò le nostre colpe con
il suo sangue. Ma, con tali amare sofferenze, il Signore ha tolto tutto quello
che ci separava da Dio. Ora egli esalta nel Salmo il nome di Dio che gli ha
risposto, l’ha liberato dall’afflizione e l’ha strappato alla morte
risuscitandolo. Mentre Cristo doveva compiere da solo l’opera della
liberazione, lo vediamo, ora che è risuscitato, circondato da molti fratelli;
“nella grande assemblea” di quelli che ha liberato con il proprio sangue dalla
potenza di Satana, ora intona un nuovo inno, un canto di lode a Dio.
Quale grande grazia! Anche noi credenti possiamo, salvati e felici,
partecipare a questo cantico di lode. Lui stesso, il Salvatore, intona la lode;
e noi, i salvati, possiamo cantare insieme e lodare il grande Dio che ci
ha così tanto amati . Ha dato per noi suo Figlio, e ha impresso il
sigillo del suo apprezzamento sull’opera di Gesù risuscitandolo dai
morti.
Perciò “venite, cantiamo con gioia all’Eterno, acclamiamo alla rocca della
nostra salvezza” (Salmo 95:1)