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domenica 18 agosto 2024

Evangelo secondo Marco - Capitolo 1:23-28.

LA GUARIGIONE DELLA PERSONA CON LO SPIRITO IMMONDO

 

In quel momento si trovava nella loro sinagoga un uomo posseduto da uno spirito immondo, il quale prese a gridare: Che c'è fra noi e te, Gesù Nazareno? Sei venuto per mandarci in perdizione? Io so chi sei: il Santo di Dio! Gesù lo sgridò, dicendo: Sta' zitto ed esci da costui! E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. E tutti si stupirono e si domandavano tra di loro: Che cos'è mai questo? È un nuovo insegnamento dato con autorità! Egli comanda perfino agli spiriti immondi, ed essi gli ubbidiscono! La Sua fama si divulgò subito dappertutto, nella circostante regione della Galilea” (1:23-28).

Da questo passo possiamo imparare come il Signore si relaziona con  le singole persone. Proprio all'inizio del Suo ministero il potere di Satana si oppone al Signore nella persona posseduta dallo spirito immondo. Come deve essere stato triste per il Signore confrontarsi costantemente con il peccato, e vedere cosa il potere del diavolo aveva fatto alle creature di Dio (Giovanni 8:44,45)! La  Sua presenza sulla terra ha messo in luce l’opera di Satana in un modo del tutto particolare. Ecco perché nei Vangeli troviamo tanti racconti di posseduti. Ma anche nel nostro tempo il male diventa sempre più evidente.

Qui lo spirito immondo si unisce completamente alla persona di cui si è impossessato. Dice: "Che cosa abbiamo a che fare con te, Gesù, Nazareno?" C'è del vero in questa domanda, perché quale comunione ha la luce con le tenebre (2 Cor. 6:14)? Ma non è tutta la verità, perché il Signore è venuto proprio  per liberare gli uomini dal potere delle tenebre (Col. 1:13). Lo spirito immondo continua chiedendo: “Sei venuto a mandarci in perdizione?” Ancora una volta ha ragione su sè stesso, come mostra 1 Giovanni 3:8, ma ha torto riguardo all'uomo posseduto poiché il Signore lo salverà (Matteo 18:11). La testimonianza che lo spirito maligno dà del Signore Gesù: “Tu sei il Santo di Dio” corrisponde alla verità ma, ancora una volta,  non è tutta la verità; i demoni non Lo hanno mai chiamato “Signore”, come avrebbero dovuto fare tutti i presenti nella sinagoga, che invece si riferivano a Lui con disprezzo.

Il Signore non può però accettare la testimonianza dello spirito impuro. Deve essere molto chiaro che non esiste alcuna connessione tra Lui, il servitore di Dio, e lo spirito delle tenebre. Con autorità comanda allo spirito di uscire dall'uomo: ciò  dimostra che il Signore non solo insegnava, ma anche agiva come chi ha autorità. Il Suo insegnamento e le Sue azioni erano in completa armonia. Ciò è espresso anche nella duplice domanda che le persone pongono nel versetto 27: “Che cos'è mai questo? È un nuovo insegnamento dato con autorità! ”. Le nostre opere devono avallare le nostre parole, altrimenti il nostro ministero sarà debole o vano.

Il versetto 26 mostra un comportamento comune di Satana: quando si rende conto che non può tenere una persona legata a sé, fa tutto il possibile per tormentarla. Lo ha fatto con il giovane in Marco 9:26 e anche il Faraone, figura di Satana,  non tormentò mai i figli d’Israele così duramente come poco prima che fuggissero dall'Egitto. Oggi Satana non ha cambiato le sue vie, ma il Signore è più forte; ha potere sul nemico e  lo ha pienamente dimostrato al Calvario nella Sua vittoria sul diavolo.

Le azioni del Signore colpiscono i presenti, ma non troviamo nessuno interessato a conoscere meglio questa potenza di Dio; I cuori non sono veramente toccati, ma solo incuriositi dalle dimostrazioni di potenza del Signore.