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lunedì 26 agosto 2024

Evangelo secondo Marco - Capitolo 2:23-28

LA QUESTIONE DEL SABATO

 

In un giorno di sabato egli passava per i campi, e i suoi discepoli, strada facendo, si misero a strappare delle spighe. I farisei gli dissero: Vedi! Perché fanno di sabato quel che non è lecito? Ed egli disse loro: Non avete mai letto quel che fece Davide, quando fu nel bisogno ed ebbe fame, egli e coloro che erano con lui? Com'egli, al tempo del sommo sacerdote Abiatar, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani di presentazione, che a nessuno è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche a quelli che erano con lui? Poi disse loro: «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato; perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato” (2:23-28).

Il Signore ha già presentato il passaggio dal vecchio al nuovo nei due paragrafi precedenti. Nell'ambito di questi insegnamenti Egli parla del sabato, che era  una caratteristica tipica del Vecchio Testamento

Qui lo vediamo camminare attraverso un campo di grano con i suoi discepoli che raccolgono alcune spighe di grano per soddisfare la loro fame. I farisei colgono questa occasione per condannare il Signore e i discepoli, probabilmente perché vedono la raccolta del grano da parte dei discepoli come un lavoro proibito di sabato. Ma si sbagliano perché la raccolta manuale delle spighe era espressamente consentita dalla legge (Deuteronomio 23:26).

Nella legge infatti c'era un solo comandamento che proibiva di mangiare il frumento dei campi. Questo divieto si applicava all'intera stagione della semina e del raccolto fino alla festa delle primizie (Levitico 23:14). Solo dopo l'offerta delle primizie era consentito mangiare i prodotti dei campi. Ma i discepoli non avevano violato neanche questo comandamento perché Luca 6:1 mostra che questo evento avvenne nel “in un giorno di  sabato,  non intendendo il primo”. Questo era il secondo sabato dopo la Pasqua e il primo dopo l'offerta delle primizie (Lev. 23:9-14) quindi potevano mangiare senza trasgredire nessun comandamento: la Parola di Dio è sempre precisa!

I farisei volevano mostrare quanto fossero importanti per loro  i comandamenti del sabato ma, osservando la legge,  dimenticavano che ora il legislatore stesso era tra loro. Riconoscere il legislatore sarebbe stato per loro un onore molto più grande, ma non avevano alcuna relazione interiore con Lui perché L' avevano rifiutato. Che dolore costante deve essere stato per il Signore (3:2,5-6)!.

Il Signore protegge i suoi discepoli e risponde per loro. Mostra ai farisei che le forme esteriori perdono il loro significato quando c'è il “Signore del sabato” e Lui e i suoi discepoli hanno fame. Ricorda loro l'esempio di Davide in 1 Samuele 21. Là Davide si trovava in una situazione simile a quella del Signore e dei suoi discepoli qui. Davide, il re giustamente unto, era disprezzato e in difficoltà. In questa situazione, Davide non commise alcun peccato quando mangiò il pane di presentazione per soddisfare la sua fame. Anche  per il Signore e i discepoli è stato così: Dio ha dato il sabato per benedire l'uomo, non per farlo soffrire.

Il Sabato, il settimo giorno, era il giorno del riposo di Dio nella prima creazione (Genesi 2:3). Nel significato profetico è spesso usato come immagine del riposo di Dio nel regno millenario (Eb 4:9; Sal 92).

Dio aveva dato al Suo popolo un giorno di riposo in modo che potessero avere comunione con Lui in modo speciale (Lev. 23:3; Es. 20:10-11).

In base alla grazia il sabato non esiste più. Il giorno speciale per i cristiani è la domenica, il primo giorno della settimana. Viene spesso chiamato l'ottavo giorno ed è il segno del riposo di Dio nella nuova creazione. È “il giorno del Signore” o che appartiene a Lui (Ap 1:10), il giorno della Sua risurrezione e quindi il punto di partenza di ogni benedizione cristiana. Da tutto ciò risulta chiaro che il sabato, ultimo giorno della settimana, e la domenica hanno due significati diversi.