LA QUESTIONE DEL SABATO
“In un giorno di sabato egli passava per i campi, e i suoi
discepoli, strada facendo, si misero a strappare delle spighe. I farisei gli
dissero: Vedi! Perché fanno di sabato quel che non è lecito? Ed egli disse
loro: Non avete mai letto quel che fece Davide, quando fu nel bisogno ed ebbe
fame, egli e coloro che erano con lui? Com'egli, al tempo del sommo sacerdote
Abiatar, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani di presentazione, che a
nessuno è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche a quelli che
erano con lui? Poi disse loro: «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo
per il sabato; perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato” (2:23-28).
Il Signore ha
già presentato il passaggio dal vecchio al nuovo nei due paragrafi precedenti.
Nell'ambito di questi insegnamenti Egli parla del sabato, che era una caratteristica tipica del Vecchio
Testamento
Qui lo
vediamo camminare attraverso un campo di grano con i suoi discepoli che
raccolgono alcune spighe di grano per soddisfare la loro fame. I farisei
colgono questa occasione per condannare il Signore e i discepoli, probabilmente
perché vedono la raccolta del grano da parte dei discepoli come un lavoro
proibito di sabato. Ma si sbagliano perché la raccolta manuale delle spighe era
espressamente consentita dalla legge (Deuteronomio
23:26).
Nella legge
infatti c'era un solo comandamento che proibiva di mangiare il frumento dei
campi. Questo divieto si applicava all'intera stagione della semina e del
raccolto fino alla festa delle primizie (Levitico
23:14). Solo dopo l'offerta delle primizie era consentito mangiare i prodotti
dei campi. Ma i discepoli non avevano violato neanche questo comandamento
perché Luca 6:1 mostra che questo evento avvenne nel
“in un giorno di sabato, non intendendo il primo”. Questo era il
secondo sabato dopo la Pasqua e il primo dopo l'offerta delle primizie (Lev. 23:9-14) quindi potevano mangiare senza trasgredire
nessun comandamento: la Parola di Dio è sempre precisa!
I farisei
volevano mostrare quanto fossero importanti per loro i comandamenti del sabato ma, osservando la
legge, dimenticavano che ora il
legislatore stesso era tra loro. Riconoscere il legislatore sarebbe stato per
loro un onore molto più grande, ma non avevano alcuna relazione interiore con
Lui perché L' avevano rifiutato. Che dolore costante deve essere stato per il
Signore (3:2,5-6)!.
Il Signore
protegge i suoi discepoli e risponde per loro. Mostra ai farisei che le forme
esteriori perdono il loro significato quando c'è il “Signore del sabato” e Lui
e i suoi discepoli hanno fame. Ricorda loro l'esempio di Davide in 1 Samuele 21. Là Davide si trovava in una situazione
simile a quella del Signore e dei suoi discepoli qui. Davide, il re giustamente
unto, era disprezzato e in difficoltà. In questa situazione, Davide non commise
alcun peccato quando mangiò il pane di presentazione per soddisfare la sua
fame. Anche per il Signore e i discepoli
è stato così: Dio ha dato il sabato per benedire l'uomo, non per farlo
soffrire.
Il Sabato, il
settimo giorno, era il giorno del riposo di Dio nella prima creazione (Genesi 2:3). Nel significato profetico è spesso usato
come immagine del riposo di Dio nel regno millenario (Eb
4:9; Sal 92).
Dio aveva
dato al Suo popolo un giorno di riposo in modo che potessero avere comunione
con Lui in modo speciale (Lev. 23:3; Es. 20:10-11).
In base alla
grazia il sabato non esiste più. Il giorno speciale per i cristiani è la
domenica, il primo giorno della settimana. Viene spesso chiamato l'ottavo
giorno ed è il segno del riposo di Dio nella nuova creazione. È “il giorno del
Signore” o che appartiene a Lui (Ap 1:10), il giorno
della Sua risurrezione e quindi il punto di partenza di ogni benedizione
cristiana. Da tutto ciò risulta chiaro che il sabato, ultimo giorno della
settimana, e la domenica hanno due significati diversi.