“Io mi alzerò e andrò da mio padre (disse il figlio ribelle), e gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te”.
Luca 15:18
Signore,... presso di te è il perdono, perché tu sia temuto.
Salmi 130:3-4
Qualche
anno fa, un gruppo di chitarristi si era riunito sulla piazza di una cittadina
in Inghilterra. Con le loro canzoni ritmate, attirarono presto parecchi
uditori. Dopo la rappresentazione, Peter, uno dei musicisti, passò fra gli astanti a chiedere qualche
spicciolo. Bussò anche alla finestra d’una casa vicina e si sentì rispondere:
–
Ragazzo, hai una bella voce. Ecco, ti darò questa banconota se tu leggi in
pubblico la storia del figlio prodigo in questo Nuovo Testamento. E gli porse
il libro.
–
Sono dei soldi guadagnati in fretta, pensò Peter sorridendo.
“Signore
e Signori, – disse ad alta voce – ho un testo da leggervi da parte del vostro
vicino di casa”. Trovò il passo indicatogli nel Vangelo di Luca e cominciò a
leggere con enfasi: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane di loro
disse al padre: "Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta". Ed
egli divise fra loro i beni».
A quel punto si fermò, poi
riprese con evidente emozione: “Dopo non molti giorni, il figlio più giovane,
messa insieme ogni cosa, partì per un paese lontano e vi sperperò i suoi beni,
vivendo dissolutamente”... Quel racconto era la sua storia! Più continuava, più
si sentiva commosso. Il riassunto della sua vita stava nelle parole del giovane
della parabola: “Io qui muoio di fame! Io mi alzerò e andrò da mio padre”.
(segue e si conclude domani)