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lunedì 27 gennaio 2025

Nel regno

“In quell'ora i discepoli si accostarono a Gesù e gli chiesero: Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli? E Gesù, chiamato a sé un piccolo fanciullo, lo pose in mezzo a loro e disse: In verità vi dico: se non vi convertite e non diventate come piccoli fanciulli, voi non entrerete affatto nel regno dei cieli” Matteo 18:1-3.

La domanda dei discepoli inizia con questo termine “chi dunque” o “allora”. Le parole del Signore Gesù (17:25-26) avevano aperto un nuovo orizzonte parlando di ciò che fanno i re della terra e ben sappiamo che le società umane trattano le questioni di rango con molta serietà; come devono essere trattate queste nella società di Dio?

La risposta del Signore è radicale e in questa è subito evidente un rovesciamento totale delle scale di valori umane. Un bambino era un essere senza importanza nella società giudaica, uno di cui doversi curare, non uno da rispettare. 

“Cambiare” e “diventare come i bambini” è perciò un riordinare radicalmente la propria mentalità passando dalla corsa al successo all'accettazione della mancanza di valore.

Il regno dei cieli, cioè la sfera nella quale Cristo regna, può essere vista dalla nostra carne come un'opportunità e perciò aprire una corsa a posizioni privilegiate, di supremazia  verso gli altri. Il Signore invece dichiara che in questo regno i principi sono diversi.

“Chi dunque si umilierà come questo piccolo fanciullo, sarà il più grande nel regno dei cieli” v.4.

La vera grandezza nel “regno dei cieli” la si deve ricercare nell'essere piccoli, la vera importanza nell'essere umili, semplici, innocenti, sensibili, avendo fiducia nel Padre.