Ecco una domanda per gli appassionati di indovinelli. Chi fu il primo missionario inviato da Gesù?
Certo sarà stata una persona colta, preparata.
Qualcuno ben addestrato, vero?
Un seguace devoto. Qualcuno con una profonda conoscenza della Scrittura, non pensate?
Tutto sbagliato.
“Giunsero all'altra riva del mare, nel paese dei Geraseni. Appena Gesù fu smontato dalla barca, gli venne subito incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo, il quale aveva nei sepolcri la sua dimora; nessuno poteva più tenerlo legato neppure con una catena. Poiché spesso era stato legato con ceppi e con catene, ma le catene erano state da lui rotte, e i ceppi spezzati, e nessuno aveva la forza di domarlo. Di continuo, notte e giorno, andava tra i sepolcri e su per i monti, urlando e percotendosi con delle pietre....” Marco 5: 1:5.
Questo è il primo missionario della chiesa.
La Palestina non sapeva che fare con lui. Era una minaccia per la società.
Assolutamente di nessuna utilità.
Nessuno aveva un posto per lui, nessuno tranne Gesù.
“Com'egli saliva sulla barca, l'uomo che era stato indemoniato lo pregava di poter stare con lui. Gesù non glielo permise, ma gli disse: «Va' a casa tua dai tuoi, e racconta loro le grandi cose che il Signore ti ha fatte, e come ha avuto pietà di te». Ed egli se ne andò e cominciò a proclamare nella Decapoli le grandi cose che Gesù aveva fatte per lui. E tutti si meravigliavano” v. 18-20.
Eccola lì. L'ordinazione del primo missionario. Un attimo prima un pazzo, un attimo dopo “sedeva ai piedi di Gesù, vestito e sano di mente” (Luca 5:35). Nessun addestramento. Nessun insegnamento. L'unica cosa che sapeva era che il Signore lo aveva liberato, “trasformato” e ciò era sufficiente.
Cristo si compiace di usare ancora oggi dei messaggeri indegni.
Dopotutto se state leggendo questo articolo vuol dire che ne avete appena trovato un altro.