Non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né aspetto tale da piacerci.
Isaia 53:2
Rivestitevi, dunque, come
eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di
umiltà, di mansuetudine, di pazienza.
Colossesi 3:12.
Come potremmo dichiarare di
essere discepoli del Signore Gesù se non portiamo i Suoi stessi caratteri?
La forma, la bellezza,
l’apparenza, non è forse ciò che l’uomo ricerca nelle relazioni umane e che ha
introdotto anche nella “sua” religione? Perché nella cristianità si sono
edificati monumenti sontuosi e si sono stabilite cerimonie fastose? Perché chi officia
certe funzioni lo fa in ricche vesti e mettendo in mostra ornamenti esteriori
che niente hanno a che fare con ciò che piace a Dio? Con queste “magnificenze”
si è in disaccordo coi caratteri di Colui che noi adoriamo e che è venuto per
salvarci e lasciarci un esempio, un modello da seguire di umiltà e di amore.
Abbiamo
ammirato il Signore Gesù nel Suo
abbassamento, nella Sua povertà, nella Sua umiltà, che lo hanno
caratterizzato dalla mangiatoia alla croce? Le autorità religiose del nostro
mondo pensano di onorare con il lusso e lo sfarzo quel Dio che è venuto per
insegnarci a vivere e a comportarci diverso nella semplicità e nell’equilibrio.
È
un astuzia del nemico quella di mescolare, per quanto riguarda il culto a Dio,
ciò che è da Lui con ciò che è umano, ciò che è santo con ciò che proviene
dall’orgoglio e dalla vanità.