(Maria) diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.
Luca 2:7
Forse te l’hanno detto quando
sei andato in cerca di lavoro: “Mi dispiace, non c’è posto per te in questa
azienda”. O in una società sportiva: “Non c’è posto in questa squadra”. O te lo
ha detto un intollerante: “Non c’è posto per gente come te”. Oppure qualcuno
che ami: “Non c’è posto per te nel mio cuore”!
Gesù conosceva il suono di
queste parole. Poco prima della Sua nascita, i Suoi genitori non avevano
trovato “posto” nell'albergo. E quando pendeva dalla croce, non era forse
quello un messaggio di rifiuto estremo? “Non c’è posto per te nel nostro
mondo”.
Ancora oggi Gesù riceve sovente
lo stesso trattamento. Passa di cuore in cuore chiedendo il permesso di
entrare. Ma il più delle volte si sente rispondere con le parole
dell’albergatore di Betlemme: “Mi dispiace. Troppo affollamento, non c’è posto
per te.”
Comunque, di tanto in tanto
riceve il benvenuto. Qualcuno spalanca la porta del proprio cuore e lo invita
ad entrare! E a persona chi fa questo il Signore fa una promessa: “Il vostro
cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me! Nella
casa del Padre mio ci sono molte dimore” (Giovanni 14:1-2).
Dio ha abbondanza di spazio per
te. Che cosa meravigliosa!
Se gli facciamo spazio nel nostro cuore,
Lui ci fa spazio nella Sua casa.