1.1 La Chiesa secondo il pensiero di Dio
1.1.1 Il suo prezzo
Non mediteremo mai abbastanza su quanto la Parola ci dice
circa il valore che la Chiesa ha per Cristo e per Dio. Cristo la chiama «la mia
Chiesa» (Matteo 16:18), e questa espressione è sufficiente per evidenziare la
presunzione degli uomini nel momento in cui vogliono fondare la loro propria
Chiesa. Essa è la Chiesa di Cristo; ed è Lui che la edifica. Ha tutti i diritti
su di essa; è di sua proprietà. Il versetto ben conosciuto di Efesini 5:25
descrive questi diritti, che sono dettati dall’amore; ci dice a quale prezzo
Egli l’ha acquistata: «Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei».
Il mercante della parabola ha venduto tutto ciò che aveva per comperare la
perla di gran valore, ma Cristo ha pagato molto di più: ha dato la sua vita per
la Chiesa.
La Parola usa l’espressione «Chiesa di Dio» più
frequentemente che «Chiesa di Cristo», e questo fa risaltare ancora di più il
valore elevato che ha nei pensieri e nelle affezioni divine, perché il «Capo di
Cristo è Dio» (1 Corinzi 11:3). Paolo raccomanda agli anziani di Efeso di
«pascere la Chiesa di Dio» e aggiunge subito dopo: «La quale Egli ha acquistata
col proprio sangue» (o «col sangue del suo proprio Figliuolo») (Atti 20:28).
Ciascuno di noi consideri tali espressioni. Il soggetto
della Chiesa non è lasciato alla nostra personale valutazione, non è un
argomento di controversie inutili. Ecco quanto la Chiesa è stimata da Cristo e
da Dio. Informiamoci attentamente su ciò che essa è, sul modo in cui noi
dobbiamo condurci in essa, sul ruolo e sulla posizione che la Parola le assegna
quaggiù, sulla sua speranza, sul suo avvenire. Hanno diritto gli uomini di
plasmarla a loro piacere?
È grave disprezzare «la Chiesa di Dio» (1 Corinzi 11:22,
Apocalisse 3:9). Ogni leggerezza, ogni indifferenza a questo riguardo sarebbe
un deplorevole disinteresse perciò che Dio ama, per ciò che Cristo ama. Il
sangue del Figlio di Dio, il sacrificio di Cristo, l’amore di Cristo non ci
toccano? O ci accontenteremmo egoisticamente di sapere che siamo salvati, senza
considerare caro e prezioso al nostro cuore ciò che ha grande valore per il
Signore?
(segue)
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