“Non pronunciare il nome del SIGNORE, Dio tuo, invano” Esodo 20:7.
Spesso viene citato questo comandamento quando udiamo qualcuno maledire il suo nome o bestemmiare, ma questo ordine ha un estensione ben più vasta.
In primo luogo era rivolto a Israele suo popolo. Oggi il suo popolo siamo noi cristiani.
Il nome di Dio rappresenta ciò che Egli è, la Sua natura. Anche nel “Padre nostro” la Bibbia ci insegna a avere questo rispetto verso il nome di Dio, infatti preghiamo che il Suo nome venga santificato.
Possiamo profanare il Suo nome con un linguaggio licenzioso, ma nominare questo nome non è soltanto una questione di parole, quanto anche di pensieri e di azioni.
Noi lo nominiamo quando siamo raccolti in chiesa, nelle nostre conversazioni fra credenti ma ogni qualvolta il nostro comportamento non è coerente con il nostro credo, o quello che facciamo contraddice l'uso di questo nome, lo nominiamo invano.
Chiamare Dio “Signore” e disobbedirlo significa nominare il Suo nome invano. Chiamare Dio “Padre” e avere il cuore ripieno delle cose di questo mondo, di ciò che gli è contrario, significa negare il Suo nome.