Seguici anche su Facebook!

Seguici anche su Facebook! Unisciti al Gruppo cliccando su:
https://www.facebook.com/groups/287768858057968/

giovedì 30 gennaio 2025

2. Beati quelli che sono afflitti

Beati quelli che sono afflitti, perché saranno consolati.

Matteo 5:4

 

(Dio) ci consola in ogni nostra afflizione.

2 Corinzi 1:4

 

 

In questa “beatitudine” l’afflizione (che qui significa anche lutto) è la tristezza provata in tutte le circostanze che comportano delle rotture, delle perdite irrimediabili, dei dolori. Essa non esclude però la gioia che i credenti hanno “nel Signore”, perché questa tristezza, accettata con umiltà, non ha niente a che fare con quella dovuta a desideri inappagati, che mina la persona nell’interiore e distrugge la speranza. “La tristezza del mondo produce la morte”, scrive l’apostolo Paolo. Ma poi aggiunge: “la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che porta alla salvezza, del quale non c’è mai da pentirsi” (2 Corinzi 7:10). La tristezza provocata dalla scoperta della nostra natura malvagia è utile e positiva perché conduce chi la prova a distogliersi dal male e a volgersi verso Dio. Non abbiamo mai avuto lo spirito contristato a causa di peccati commessi? Quelli che piangono sulle proprie colpe sono confortati dall’unica consolazione che può calmarne l’angoscia: il perdono di Dio.

Quando ci sentiamo come sommersi di fronte a tanta ingiustizia e tanta sofferenza, l’unico percorso che ci può liberare dall’influenza del male è parlarne al Signore, con uno spirito di intercessione per quelli che ne sono coinvolti. Allora, oltre a dare una bella testimonianza, proveremo noi stessi qualcosa delle consolazioni di Dio, nell’attesa del giorno in cui la morte, “l’ultimo nemico”, sarà vinta (1 Corinzi 15:26). In quel giorno, la consolazione di Dio sarà completa: “Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi” (Apocalisse 7:17). 

(il seguito al prossimo lunedì)