“quest'uomo, quando vi fu dato nelle mani per il determinato consiglio e la prescienza di Dio, voi, per mano di iniqui, inchiodandolo sulla croce, lo uccideste; ma Dio lo risuscitò, avendolo sciolto dagli angosciosi legami della morte, perché non era possibile che egli fosse da essa trattenuto” Atti 2:23-24.
La croce non fu un incidente, la croce di Cristo non fu la conseguenza di avvenimenti inaspettati, non fu una tragica sorpresa e non fu neppure una misura straordinaria di emergenza. La morte del Signore fu tutt'altro che un rischio imprevisto ma fu dovuto al determinato consiglio e alla prescienza di Dio.
Faceva parte di un piano straordinario, un piano di pura misericordia. Nel momento in cui il frutto proibito toccò le labbra di Eva, apparve all'orizzonte l'ombra della croce.
Il Signore venne sulla terra per una ragione: per dare la sua vita come riscatto per me, per te, per tutti noi. Sacrificò se stesso per aprirci una strada incredibile, una strada che conduce alla vita eterna. Si sarebbe abbassato fino ad una posizione impensabile e lo fece: “Abbassò se stesso fino alla morte e alla morte della croce”.
Andò alla croce dove la disperazione dell'uomo si scontrò con la smisurata grazia di Dio.
Il Dio che barattò la sua regalità celeste con la povertà terrestre, il suo letto divenne un giaciglio, dipendeva dalle donazioni, sapeva che vuol dire non avere casa “E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo»” Luca 9:58. Fu schernito, i suoi concittadini cercarono di gettarlo giù da una rupe “E levatisi, lo cacciaron fuori della città, e lo menarono fin sul ciglio del monte sul quale era fabbricata la loro città, per precipitarlo giù” Luca 4:29.
I suoi cercarono di dissuaderlo, fu accusato di un crimine che non aveva mai commesso, furono assoldati falsi testimoni, un giudice fu influenzato dal popolo ed emise una condanna a morte, lo uccisero, perché?
Per il dono che soltanto Lui poteva dare.
Lui che era perfetto diede a noi la sua fedina perfetta e prese su di se le nostre imperfezioni.