Per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato.
Dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata.
Romani 5:12, 20
(leggere
Genesi 2:15-17 e 3:6-12)
Non
sono stato creato come un robot programmato, incapace di decidere da solo. La
Bibbia mi insegna che Dio mi ha creato “a Sua immagine” (Genesi 1:26-27), cioè
con la facoltà di amare, di pensare, di ragionare, di volere o di rifiutare;
dunque, libero.
Questa
libertà implica però una responsabilità. L’uomo non è sottomesso a pulsioni
impossibili da tenere a freno. Quindi, è responsabile di ubbidire
coscientemente al Creatore e alle Sue leggi. Nel giardino di Eden, quando Adamo
ed Eva furono messi alla prova, scelsero di disubbidire a Dio e infransero
l’unico divieto che avevano ricevuto. Peccato, miseria, sofferenza e morte ne
sono le conseguenze per ogni essere umano perché “tutti hanno peccato”.
Ma
la Parola di Dio non si ferma qui. Come sovente ricordiamo in questi foglietti,
essa proclama una buona notizia: “Il salario del peccato è la
morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore”
(Romani 6:23). Dio non ha cercato di migliorare la razza umana. Ha mandato il
Figlio Suo, diventato uomo, Gesù Cristo, che è vissuto sulla terra esattamente
come Dio si aspettava. Gesù ha offerto a Dio una vita perfetta, senza peccato,
“ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce” (Filippesi 2:8). Là Egli ha
subito il castigo che noi, in quanto peccatori, meritavamo, perché fossimo salvati accettando questa
salvezza mediante la fede. Ecco il messaggio dell’Evangelo, semplice,
profondo, efficace.