(Gesù disse:) “Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo”.
Giovanni 16:33
Il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati
alla sua gloria eterna in Cristo… vi renderà fermi, vi fortificherà stabilmente.
1 Pietro 5:10
Era
meglio prima
Da quando si è convertita a Gesù Cristo,
Paola accumula difficoltà e preoccupazioni. Il primo momento di gioia è
passato, ma la vita continua e lei si rende conto che certe abitudini non sono più
compatibili con la sua fede. Allora si pone delle domande e lì per lì non trova
soluzione. La sua famiglia non la capisce più e tende ad isolarla. Quanto era
tutto più facile prima della conversione! E una voce sottile e subdola le
suggerisce continuamente: “Era meglio prima…”.
In questa situazione non c’è nulla di
anormale perché Paola, da quando ha conosciuto il Signore, non è più la stessa.
Anche il popolo d’Israele ha fatto un’esperienza simile. Liberato miracolosamente
dalla schiavitù del Faraone, canta sulle rive del Mar Rosso un cantico di gioia.
Poi, sotto la guida di Mosè, si mette in cammino nel deserto verso la terra
promessa. Ed è allora che incominciano le difficoltà. Hanno fame e sete, e ci
sono dei nemici da combattere. Alcuni di loro, mancando di fiducia nel Dio che
li aveva liberati dalla schiavitù, pensano con nostalgia ai cocomeri e ai meloni
che mangiavano in Egitto e desidererebbero tornare indietro. Ma Dio si è preso
cura di loro e, un passo dopo l’altro, hanno potuto sperimentare le Sue cure
amorevoli. La loro fede è stata più volte messa alla prova ma, alla fine, hanno
avuto acqua per dissetarsi e pane dal cielo per nutrirsi.
Se crediamo al Signore siamo in viaggio
verso il cielo. Dio veglia su di noi in questo mondo che è come un deserto per
la nostra fede. Abbiamo dei combattimenti e Satana fa di tutto per scoraggiarci,
ma Dio ci libera. Possiamo affidare
tutto a Lui: le nostre difficoltà, le nostre preoccupazioni e le nostre
domande, sapendo che Egli ha cura di noi (1 Pietro 5:7). Egli proteggerà il
nostro cuore e veglierà sui nostri pensieri (Filippesi 4:7).