Dando uno sguardo alla croce c'è da rimanere stupiti di ciò che è avvenuto. Partendo dal tradimento e l'arresto del Signore Gesù, i processi davanti ad Anna e Caiafa, Erode e Pilato, il rinnegamento di Pietro, lo scherno crudele dei sacerdoti e dei soldati, gli sputi e il flagello, l'isterismo della folla che reclamava la sua morte. Condannato a morte per crocifissione “come un agnello condotto al mattatoio, come la pecora muta dinanzi a chi la tosa” Isaia 53:7. In conclusione la croce afferma tre verità.
Primo, il nostro peccato deve essere estremamente orribile; niente rivela la gravità del peccato come la croce, poiché in ultima analisi non furono la cupidigia di Giuda, l'invidia dei sacerdoti o la codardia di Pilato a mandare il Signore sulla croce, ma furono i nostri peccati. La cupidigia, l'invidia, la codardia di se fioriscono ovunque nel mondo fuorché alla croce; lì queste erbacce dannose avvizziscono e muoiono. Soltanto quando lo comprendiamo, quando ci spogliamo del nostro autocompiacimento, soltanto allora siamo pronti a mettere la nostra sorte in Gesù Cristo.
Secondo, l'amore divino deve essere meraviglioso al di là di ogni comprensione. Dio avrebbe potuto abbandonarci giustamente al nostro destino, avrebbe potuto lasciarci soli a raccogliere il frutto della nostra trasgressione. E' quello che meritavamo, ma non lo ha fatto perché ci amava. Ci vuole un cuore duro come la pietra per rimanere indifferenti di fronte ad un amore come questo.
Terzo, la salvezza in Cristo è un dono gratuito. Non è rimasto niente da “pagare”, Tutto è stato “compiuto”. Non meritavamo nulla davanti a Lui, se non il giudizio eppure abbiamo ricevuto grazia. Il nostro orgoglio ben radicato potrebbe ribellarsi; l'idea che non possiamo guadagnarci e neppure contribuire alla nostra salvezza potrebbe farci scuotere la testa, ma tutta questa opera è frutto dell'amore e della grazia di Dio ed è così che dobbiamo accettarla.
Agli uomini piace: trafficare, vendere, barattare. Non hanno l'abitudine di ricevere gratuitamente, salvo che si tratti di cose di poco valore e sovente queste sono date per invogliare a un acquisto. Dio non agisce così verso noi. Dà perché è il Dio d'amore e non esige nulla perché non abbiamo nulla da offrirgli che Egli possa accettare.