Anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno… mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.
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Corinzi 4:16-18
Declino
e progresso
Sto invecchiando, il mio fisico
lo dimostra. Ho difficoltà a leggere, l’udito è diminuito e in una
conversazione di gruppo mi sento isolata. Anche la memoria comincia a far
difetto… So benissimo che questa è un’evoluzione irreversibile e che non
ritroverò mai più le facoltà della mia giovinezza!
Che devo fare? Lamentarmi o
lasciarmi andare al fatalismo? Ripiegarmi su me stessa e deprimermi? No! Sono
credente e chiedo a Dio che la diminuzione delle mie facoltà sia accompagnata
da una maggior fiducia in Lui. Gli chiedo una
fede rinnovata per discernere le cose che non si vedono, e di rendere più
viva in me la speranza di essere con Gesù nella casa del Padre. Gli chiedo di
poter riconoscere sempre meglio la Sua voce, nella Sua Parola e in ogni
situazione della mia vita. Gli chiedo inoltre un ricordo sempre più vivo
dell’opera del Signore per me, delle Sue cure e delle Sue liberazioni passate.
Pur nell’inevitabile declino,
dovuto all’avanzare degli anni, il cristiano ha il privilegio e la possibilità
di conoscere meglio Gesù come suo Pastore e suo Amico, pronto a comprenderlo, a
sostenerlo, a fargli già godere il cielo dove presto entrerà. Allora volgerà
alle cose presenti e visibili uno sguardo ben diverso. Il Salvatore sosterrà la
sua fede, anche nelle difficoltà legate all’invecchiamento del corpo. “Benedici
anima mia il Signore… Egli ti corona di bontà e di compassioni; egli sazia di
beni la tua esistenza e ti fa ringiovanire come l’aquila” (Salmo 103:2-5).