Se gli esseri umani hanno peccato (e lo hanno fatto), e se sono responsabili dei loro peccati (e lo sono), allora sono colpevoli davanti a Dio. La colpevolezza è la logica conseguenza del nostro stato di peccato. Noi abbiamo agito male per nostra colpa e siamo perciò passibili del giusto giudizio per la nostra trasgressione.
“Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie” Giov. 3:19. Non vi è nulla di più serio di questa deliberata azione di rifiuto nei riguardi della luce di verità e di bontà. Gli uomini hanno conosciuto la potenza e la gloria di Dio tramite la creazione, la santità di Dio tramite la propria coscienza che li accusa, ma si sono rifiutati di accettare tutto ciò.
I cristiani (in particolare modo gli evangelici), sono spesso criticati per la loro continua insistenza sul tema del peccato e della centralità della croce quale unica via di salvezza. In ogni evangelizzazione è un tema ricorrente, definito “ossessivo”. Si afferma che si vuole insinuare nell'uomo “un falso senso di colpa” nella realtà, chi fa il contrario, commette la cosa più grave, insinuando nell'uomo “un falso senso d'innocenza”. Qualcuno ha definito ironicamente il movimento evangelico come la medicina per i “malati di peccato”. Strano, nella loro cecità hanno fatto un'affermazione vera. Il Signore stesso diceva che: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati” poi aggiungeva “Io non sono venuto per chiamare dei giusti ma dei peccatori” Marco 2:17.
Ai tempi del Vecchio Testamento Dio disse dei falsi profeti: “Essi curano alla leggera la piaga del mio popolo dicono: Pace , pace, mentre pace non c'è” Ger. 6:14. I rimedi superficiali sono sempre dovuti ad una diagnosi errata. La diagnosi corretta dell'uomo la fa la Bibbia, che è la Parola di Dio e lo Spirito Santo stesso è venuto per convincere “il mondo di peccato” Giov. 16:8. Nessuna altra gioia può essere paragonabile alla gioia del perdono.