Nella contea di York in Inghilterra, un piccolo corso d'acqua conosciuto col nome di “Ochre Spring” (ruscello Ocra) serpeggia fra le alte colline dalle quali sgorga chiaro e limpido. Attraverso piccoli boschetti scende verso la pianura, poi, all'improvviso, diventa di un giallo sporco e per molti chilometri defluisce con lentezza, sporco e torbido. In alcuni tratti sembra addirittura immobile tanto le sue acque sono diventate dense e cariche di sporcizia. Se cercate la spiegazione di questo fenomeno scoprirete che il ruscello ha attraversato una falda di ocra e questa argilla fortemente colorata ha reso così le sue acque.
La disavventura di questo piccolo rio non è l'immagine di quello che succede a molti credenti? Il mondo è pieno di “falde d'ocra”, e non possiamo che tingerci, sporcarci, al loro contatto. Compagnie sbagliate, libri che non dovremmo leggere e riviste che non dovremmo guardare, pubblicità aggressiva e ammiccante. L'esperienza non ci aveva forse insegnato che non eravamo insensibili a queste cose? Quelle amicizie, quelle letture, quelle immagini lasceranno un segno nel nostro cuore e nella nostra memoria.
Il fiume non può variare il suo corso ma noi possiamo scegliere la direzione del nostro cammino. Teniamoci lontani da queste cose. A che può servire l'acqua inquinata? La minima impurità già ne altera la purezza; delle tracce di fango ed ecco che invece di lavare, come sarebbe stato il suo compito, essa sporca. Non stupiamoci che gli uomini non abbiano sete e che non provino nessun desiderio di purificare la loro coscienza se non abbiamo da portare loro che un'acqua torbida.
“Daniele prese in cuor suo la risoluzione di non contaminarsi” Daniele 1:8.