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mercoledì 4 agosto 2021

Ceppi diversi

“Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato” 

Romani 5:12.



In questo brano, la grazia è messa in contrasto con il peccato e l'ubbidienza di Cristo contrapposta alla disubbidienza di Adamo.

All'inizio della nostra vita cristiana siamo preoccupati delle nostre azioni e non della nostra natura; siamo rattristati più di quello che abbiamo commesso che non di quello che siamo.

Siamo membri di una razza di creature che, per loro costituzione sono molto diverse da quello che Dio aveva voluto. Ci accorgiamo con scoraggiamento che il male non proviene solo dalle difficoltà esteriori, ma che c'è, in effetti, una causa più grave nell'interiore. Noi desideriamo piacere al Signore, ma troviamo in noi qualche cosa che non desidera piacergli. Cerchiamo di essere umili, ma c'è qualcosa nella nostra natura che rifiuta l'umiltà. Desideriamo amare, ma non c'è amore in noi.

“Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati resi peccatori, così anche per l'ubbidienza di uno solo, i molti saranno costituiti giusti” v.19. 

Ma il nostro passo non parla solamente di ciò che siamo in Adamo.

In Adamo riceviamo tutto ciò che è in Adamo; in Cristo riceviamo tutto ciò che è in Cristo.

Il primo “ceppo” generazionale, quello di Adamo, non può produrre altro che morte, è questo che trasmette da un ramo all'altro, da un ramoscello ad un altro ramoscello, non si può mutare il suo corso o ciò che porta in se.

Ecco che Dio capovolge totalmente le cose introducendo un altro “ceppo” che ha caratteristiche completamente diverse: produce vita. La nostra disperazione è in Adamo; la nostra speranza è in Cristo.