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venerdì 6 agosto 2021

06 agosto - 1. “La mia parola non è forse come un fuoco?”

“La mia parola non è forse come un fuoco?” dice il SIGNORE “e come un martello che spezza il sasso?”

Geremia 23:29

 

1. “La mia parola non è forse come un fuoco?”

 

Ci sono molti “fuochi” in questo mondo, coi quali gli uomini pretendono di farsi luce; manifestazioni di orgoglio, discorsi presuntuosi di uomini potenti, promesse altisonanti, esplosioni di perversa immoralità; ma la Bibbia dice che da quegli stessi fuochi saranno divorati. Leggiamo: “Voi tutti che accendete un fuoco, che siete armati di tizzoni, andatevene nelle fiamme del vostro fuoco e fra i tizzoni che avete accesi!” (Isaia 50:11). Diverso è il fuoco della Parola. Essa sola, quando la crediamo, illumina i nostri cuori in profondità.

La figura del fuoco è applicabile anche a una prova alla quale si può essere sottoposti, oppure a una purificazione. La Parola mi mette alla prova nel senso che mi pone alla presenza di Dio che investiga i miei pensieri, il mio cuore, la mia coscienza; un fuoco che fa luce sulla mia vita e nel contempo mi purifica. La Parola di Dio è “più affilata di qualunque spada a doppio taglio” (Ebrei 4:12); essa guarisce, pulisce quanto c’è d’impuro nella mia vita, le mie motivazioni, i miei valori, le mie priorità.

Questo fuoco della Parola fa anche bruciare nel mio cuore la fiamma dell’amore. È quanto hanno provato i due discepoli di Gesù sulla via di Emmaus, ascoltando il loro Maestro che spiegava loro le Scritture. “Non sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi mentre egli ci parlava  per la via e ci spiegava le Scritture?” (Luca 24:32). È il fuoco del fervore e dell’amore.

È anche il fuoco della verità e della testimonianza. Chi legge la Bibbia con fede non può rimanere freddo e muto. È costretto a parlare del suo Salvatore, per amore di quelli che ancora non lo conoscono.

(segue)