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mercoledì 25 agosto 2021

Mutamenti nelle chiese

Esamineremo alcuni aspetti dei mutamenti nei singoli e nelle chiese parlando dei “senza chiesa” e delle “chiese senza”.

Per i «senza chiesa» intendiamo qui quei credenti che non frequentano nessuna chiesa locale. Per «chiese senza…» (partecipazione, vita comune, attività in comune, ecc.) intendiamo qui quelle comunità che limitano la vita di chiesa agli incontri settimanali nelle sale di culto. In questo punto parleremo della speciale situazione delle Assemblee. 

Mi capita di parlare con una certa frequenza dai «senza chiesa» e conosco le loro valutazioni e le loro giustificazioni, oltre ai loro problemi. Mi verrebbe da intitolare questo articolo come «Cristiani senza vita comunitaria». Perché dico questo? Mi viene detto spesso da tali persone: «…da tempo non frequento più gli incontri della chiesa», invece che «…da tempo non frequento più la chiesa». La differenza non è da poco. Infatti, non è in corso soltanto la «disaffezione verso la propria chiesa locale», accompagnata dal «proprio individualismo», ma è mutato proprio «l’essere chiesa locale», che si riduce a frequentare incontri, spesso ritualizzati, in un locale di culto. In tal modo è mutata l’essenza e lo spirito delle prime Assemblee. Una volta ci s’incontrava come «tutti dinanzi a tutti» intorno al Signore e alla sua Parola, senza formalità e ritualismi, dovunque fosse possibile, preferibilmente nelle case. Qui si condivideva la Parola, le esperienze, la vita, gioie e dolori. I più maturi, spiritualmente parlando, erano precettori e curatori di anime per i più giovani nella fede.

È vero, coloro che non frequentano più gli «incontri della chiesa» dovrebbero «rivedere la loro scelta e soprattutto le loro giustificazioni», ma dovrebbero farlo anche le chiese locali, tornando a essere «comunità» a tempo pieno, fuori e dentro gli incontri, fuori e dentro le case. 

Comunione è dialogo di vita in tutti i suoi aspetti e gli incontri di chiesa ne sono soltanto un proseguimento. Spesso mi viene il sospetto che per «chiesa locale», s’intenda il «locale della chiesa» e non tanto la «comunione dei santi». 

Chi potrebbe mettere in dubbio «l’evidenza dottrinale» del corpo e delle sue svariate e multifunzionali membra? 1 Corinzi 12,13. Vivere fuori del corpo fisico significherebbe per ogni organo la sicura morte, vista la sua non autosufficienza. Un corpo non funziona correttamente perché ha alcune membra iperattive, ma “tutti siamo stati battezzati (immersi) in un unico Spirito per formare un unico corpo” 1 Cor. 12:13. Come Dio ha stabilito esistono “molte membra, ma c'è un solo corpo”. Questi aspetti ci paiono ovvi in relazione al corpo umano, ma dovrebbero esserlo altrettanto in relazione al nostro servizio nella chiesa. Riusciamo a individuare i doni altrui ma quanto è folle pensare che, il corpo, possa funzionare bene, anche senza l'esercizio dei nostri.