Il Cristo... è sopra tutte le cose Dio benedetto in eterno.
Romani 9:5
Simile agli uomini, trovato
esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla
morte, e alla morte di croce.
Filippesi
2:7-8
Durante una tempesta sul lago di
Tiberiade, Gesù dormiva in fondo alla barca; era un uomo in mezzo ad altri
uomini, ed era stanco. Ma ecco che risvegliato dai discepoli, si alza: ed
essendo il Dio potente, sgrida il mare e il vento e questi gli ubbidiscono
(Marco 4:36-41). Con grande stupore, i discepoli hanno ammirato tutta la potenza divina dopo un’apparente debolezza umana.
La Bibbia, parlando di Gesù,
afferma con chiarezza la Sua divinità e la Sua umanità. Si tratta di un mistero
davanti al quale c’inchiniamo anche senza capire. Da una parte Cristo è Dio,
l’inviato del Padre, e d’altra parte è “la progenie della donna” (Genesi 3:15).
Egli
è stato perfettamente Dio e perfettamente uomo,
dalla nascita fino alla crocifissione. È impossibile separare le Sue due
nature. Fin dalla nascita è evidente questa miracolosa unione di umanità e
divinità: è “nato da donna” (Galati 4:4), ma è stato concepito dallo Spirito
Santo nel corpo d’una vergine scelta da Dio (Luca 1:35). È diventato “simile
agli uomini” (Filippesi 2:7), ma è rimasto Dio, sebbene “manifestato in carne”
(1 Timoteo 3:16).
Nella Sua vita, il nostro Signore
ha conosciuto, come ogni altro uomo, la sete, la fame e la fatica (Ebrei
2:17-18). È diventato simile a un uomo per essere nelle condizioni di
soccorrere gli uomini in tutte le loro circostanze, per parlare il loro
linguaggio e far loro conoscere l’amore di Dio. Ma nello stesso tempo era il
Dio sovrano, come lo dimostravano i miracoli, i prodigi che compiva, e la Sua stessa
risurrezione (Romani 1:4).