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martedì 11 febbraio 2025

11 febbraio - Divinità e umanità di Gesù Cristo (1)

 Il Cristo... è sopra tutte le cose Dio benedetto in eterno.

Romani 9:5

 

Simile agli uomini, trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce.

Filippesi 2:7-8

 


 

Durante una tempesta sul lago di Tiberiade, Gesù dormiva in fondo alla barca; era un uomo in mezzo ad altri uomini, ed era stanco. Ma ecco che risvegliato dai discepoli, si alza: ed essendo il Dio potente, sgrida il mare e il vento e questi gli ubbidiscono (Marco 4:36-41). Con grande stupore, i discepoli hanno ammirato tutta la potenza divina dopo un’apparente debolezza umana.

La Bibbia, parlando di Gesù, afferma con chiarezza la Sua divinità e la Sua umanità. Si tratta di un mistero davanti al quale c’inchiniamo anche senza capire. Da una parte Cristo è Dio, l’inviato del Padre, e d’altra parte è “la progenie della donna”  (Genesi 3:15).

Egli è stato perfettamente Dio e perfettamente uomo, dalla nascita fino alla crocifissione. È impossibile separare le Sue due nature. Fin dalla nascita è evidente questa miracolosa unione di umanità e divinità: è “nato da donna” (Galati 4:4), ma è stato concepito dallo Spirito Santo nel corpo d’una vergine scelta da Dio (Luca 1:35). È diventato “simile agli uomini” (Filippesi 2:7), ma è rimasto Dio, sebbene “manifestato in carne” (1 Timoteo 3:16).

Nella Sua vita, il nostro Signore ha conosciuto, come ogni altro uomo, la sete, la fame e la fatica (Ebrei 2:17-18). È diventato simile a un uomo per essere nelle condizioni di soccorrere gli uomini in tutte le loro circostanze, per parlare il loro linguaggio e far loro conoscere l’amore di Dio. Ma nello stesso tempo era il Dio sovrano, come lo dimostravano i miracoli, i prodigi che compiva, e la Sua stessa risurrezione (Romani 1:4).