Voi conoscete la grazia del nostro Signore Gesù Cristo il quale, essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché, mediante la sua povertà, voi poteste diventar ricchi.
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Corinzi 8:9
Una povertà che arricchisce
È
strano che un povero possa arricchire qualcuno… Eppure questo ha fatto il
Signore per noi; è nato nella povertà, è stato “un bambino avvolto in fasce e
coricato in una mangiatoia” (Luca 2:12) perché il mondo non gli ha saputo
offrire niente di meglio. È stato “disprezzato e abbandonato dagli uomini… e
noi non ne facemmo stima alcuna”, scrive Isaia (53:3). Non ha mai avuto una
dimora stabile. Ad uno che avrebbe voluto seguirlo ha detto: “Le volpi hanno
delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove
posare il capo” (Luca 9:58). Lui, il creatore e padrone dell’universo, non
possedeva nulla quand’era in questo mondo.
Anche oggi Gesù vuole “arricchire”
ogni essere umano. Chi gli dà fiducia e accetta il valore del Suo sacrificio
espiatorio riceve il perdono dei peccati e la vita eterna. Una tale ricchezza
può provenire solo da Lui. Sulla terra, per amore per noi, fu povero e
disprezzato, ma era e rimane eternamente Dio. Potremmo noi disprezzare
“l’immensa ricchezza della sua grazia” e rimanere impuniti? (Efesini 2:7).
E noi che
abbiamo creduto in Lui, lo apprezziamo
in tutto il Suo valore?
“Siamo riconoscenti – è
scritto nella Lettera agli Ebrei – e offriamo a Dio un culto gradito, con
riverenza e timore!” (12:28), cioè una vita
che lo onora, una testimonianza che lo glorifica.