1.1.5 Figure e aspetti della sua unità
Il Nuovo Testamento impiega diverse figure per presentarci
la Chiesa. Esse si riferiscono tutte (sotto punti di vista diversi) all’unità
di tutti i «nati di nuovo».
La Sposa, una con lo Sposo da cui è tratta, come Eva da
Adamo, «ossa delle sue ossa e carne della sua carne», è l’oggetto del suo
tenero affetto. Nessuna relazione è più intima e dolce. Il matrimonio ne offre
una pallida immagine: si è marito e moglie soltanto per la terra, ma la Chiesa
sarà la Sposa di Cristo per l’eternità come è evidenziato in maniera
particolare negli ultimi capitoli dell’Apocalisse. Le cure attuali di Cristo
per la Chiesa sono quelle dello Sposo che attende il momento di venire a prendere
la sua sposa, con un santo affetto al quale Egli vuole che essa risponda.
I mariti sono esortati ad amare le loro mogli perché esse
sono «il proprio corpo», come lo è la Chiesa per Cristo. Questa espressione è
usata in Efesini 1:23, 4:12, 5:22-32, come pure in 1 Corinzi 12:12-26 e,
sebbene in modo meno significativo, in Romani 12:5. Si sa che questo termine
«corpo» é caratteristico dell’insegnamento di Paolo, particolarmente prescelto
per porre in luce questo punto, data la sua importanza. Nulla può eguagliare la
forza di tale espressione: il corpo di Cristo. Qui non vi è soltanto una
relazione, per quanto intima essa sia, ma un’unità vitale, assicurata da un
medesimo Spirito che lega il Capo al Corpo. «Vi è un corpo solo e un solo
Spirito, come pure siete stati chiamati a una sola speranza, quella della
vostra vocazione» (Efesini 4:4).
La Chiesa è anche la casa di Dio. Il medesimo Spirito, che
assicura e mantiene l’unità vitale di Cristo glorificato col suo corpo ancora
sulla terra, è in ciascuno dei suoi membri e abita nella Chiesa sulla terra.
Ogni credente è «il tempio dello Spirito Santo», che è in lui e che egli ha da
Dio (1 Corinzi 6:19). La Chiesa intera è «il tempio di Dio» (1 Corinzi 3:16),
«la dimora di Dio per lo Spirito» (Efesini 2:22) e la casa di Dio (1 Timoteo
3:15), costruita su un fondamento solido, la Roccia, che è la persona gloriosa
confessata da Pietro come il Cristo, il Figlio del Dio vivente. È lui che la
edifica, ed è formata da pietre viventi (i credenti), a partire da Pietro (1
Pietro 2:5). Per far parte sia della casa di Dio che del corpo di Cristo, la
realtà della vita divina è condizione essenziale.
Sposa, corpo, casa, (*) la Chiesa porta tutti questi
caratteri sin dall’inizio della sua esistenza, ma, come il credente preso
individualmente, è già da quaggiù totalmente «compiuto in Cristo», dunque
pronto per la gloria, ed è plasmato progressivamente nel corso della sua vita
in vista della sua manifestazione nel giorno di Cristo. Così la Chiesa è già
vista in Cristo nella sua perfezione e, nel medesimo tempo, è formata poco a
poco, attraverso il lavoro dello Spirito Santo durante il tempo della grazia, in
vista del cielo. Cristo purifica la Chiesa attraverso il lavaggio dell’acqua,
con la Parola. Il corpo di Cristo cresce, per mezzo delle benedizioni
spirituali che vengono dal Capo e «ben collegato e ben connesso mediante
l’aiuto fornito da tutte le giunture trae il proprio sviluppo nella misura del
vigore d’ogni singola parte, per edificare se stesso nell’amore» (Efesini
4:16); «l’edificio intero, ben collegato insieme, si va innalzando per essere
un tempio santo nel Signore» (Efesini 2:21). Il completamento sarà visto nel
cielo, ma è già, per così dire, presente potenzialmente, come un provetto
operaio vede già nel suo pensiero il suo lavoro ultimato e vede, nello stesso
tempo, tutto ciò che sarà necessario fare per portarlo a questa ultima fase.
Quando la Chiesa prenderà realmente posto nei luoghi celesti con Cristo, apparirà come la sua Sposa unita a Lui, come il suo Corpo, pienezza (o compimento) di Colui che porta a compimento ogni cosa in tutti (Efesini 1:23). L’edificio, l’abitazione di Dio per lo Spirito, diventa la «santa città», la nuova Gerusalemme, alla quale si addice questo titolo di Sposa, di moglie dell’Agnello. Così saranno manifestate le sue perfezioni eterne, frutto del lavoro e dell’amore di Cristo, agli occhi di tutto il mondo nei mille anni di Regno di Cristo e poi nei nuovi cieli e nella nuova terra (Apocalisse 21:2-6, 21:9-27).
(Segue)
(*) Esistono altri aspetti della Chiesa, oltre quelli che l’autore ha fin qui esaminato: essa è come un «gregge» di cui il Signore è Pastore (Giovanni 10:16) e come un «popolo» di cui il Signore è Re (1 Pietro 2:9).
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