3. Gesù Cristo
Da un lato c’è l’Iddio santo, dall’altro l’uomo peccatore…
come conciliare queste due parti?
Una simile domanda è posta già nel libro di Giobbe, la cui narrazione risale a tempi estremamente remoti:
«Come sarebbe il mortale giusto davanti a Dio?» (Giobbe
9:2).
«Che è mai l’uomo per essere puro, il nato di donna per
esser giusto?» (Giobbe 15:14).
«Come può dunque l’uomo esser giusto dinanzi a Dio? Come può
esser puro il nato dalla donna?» (Giobbe 25:4).
In questo stesso libro è già intravista una risposta, annunziata dallo spirito di Dio per bocca del saggio Elihu: «Se presso a lui vi è un angelo, un interprete… Iddio ha pietà di lui e dice: Risparmialo, che non scenda nella fossa! Ho trovato il suo riscatto» (Giobbe 33:23-24). C’è dunque la necessità di un «mediatore», di uno che interceda.
Fin dall’inizio del Nuovo Testamento, lo Spirito di Dio ci fa conoscere chi è l’intermediario tra Dio e gli uomini, il grande Mediatore: Gesù Cristo. Egli non poteva essere trovato fra i figli degli uomini, perché tutti sono intaccati dal peccato: «Non v’è alcun giusto, neppure uno» (Romani 3:10). Ogni sforzo della nostra razza colpevole si rivelò inutile per produrre un seppur minimo miglioramento. Eppure Dio voleva ristabilire la relazione tra Sé e la sua creatura. E il solo mezzo era mandare il suo Figlio sulla terra, Gesù, Emmanuele (che significa «Dio con noi»)!
3.1 Chi è Gesù
a. La sua natura divina
«Maria… si trovò incinta per virtù dello Spirito Santo… Ciò
che in lei è generato è dallo Spirito Santo. Ed ella partorirà un figliuolo e
tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro
peccati… La vergine sarà incinta e partorirà un figliuolo, al quale sarà posto
nome Emmanuele, che interpretato vuol dire: Iddio con noi» (Matteo 1:18-23).
«Dio ha parlato a noi mediante il suo Figliuolo, ch’Egli ha
costituito erede di tutte le cose, mediante il quale pure ha creato i mondi; il
quale, essendo lo splendore della sua gloria e l’impronta della sua essenza e
sostenendo tutte le cose con la parola della sua potenza, quand’ebbe fatta la
purificazione dei peccati, si pose a sedere alla destra della Maestà nei luoghi
altissimi» (Ebrei 1:1-3).
«Nel principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la
Parola era Dio» (Giovanni 1:1).
b. La sua natura umana
«E la Parola è stata fatta carne ed ha abitato per un tempo
fra noi» (Giovanni 1:14).
«Grande è il mistero della pietà: Dio è stato manifestato in
carne» (1 Timoteo 3:16).
«Gesù è stato fatto di poco inferiore agli angeli… a motivo
della morte che ha patita» (Ebrei 2:9).
«Io sono il primo e l’ultimo, e il Vivente; e fui morto, ma
ecco son vivente per i secoli dei secoli» (Apocalisse 1:18).
La realtà della natura umana di Gesù è ampiamente dimostrata
dalle narrazioni dei Vangeli; e la testimonianza che ne danno gli apostoli
rende questa verità ancora più evidente.
Vogliamo tuttavia aggiungere ancora tre versetti indicanti la perfezione assoluta dell’umanità rivestita dal nostro Signore, poiché, pur «partecipando al sangue ed alla carne» (Ebrei 2:14), Egli non aveva la natura peccatrice dell’uomo:
«Colui che non ha conosciuto peccato, Egli l’ha fatto essere
peccato per noi» (2 Corinzi 5:21).
«Egli che non commise peccato…» (1 Pietro 2:22).
«In Lui non c’è peccato» (1 Giovanni 3:5).
L’unione della natura umana e della natura divina in una stessa persona è un mistero che non abbiamo la possibilità di analizzare. La Parola di Dio lo dichiara, e noi crediamo e adoriamo. I profeti lo avevano già annunziato, come in quel passo di Isaia: «Un fanciullo ci è nato (è la sua umanità), un figliuolo ci è stato dato (è la divinità, è Cristo figlio di Dio), e l’imperio riposa sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della Pace» (Isaia 9:6).
Questi vari titoli dimostrano la sua divinità e la sua umanità nello stesso tempo; Egli farà valere i diritti di queste sue caratteristiche secondo il suo potere divino, e a motivo della sua qualità di «Figlio dell’uomo», come Egli stesso dice: «Come il Padre ha vita in se stesso così ha dato anche al Figliuolo d’aver vita in se stesso; e gli ha dato autorità di giudicare, perché è il Figliuol dell’uomo» (Giovanni 5:26-27).
3.2 L’opera di Gesù Cristo
«Il Figliuol dell’uomo non è venuto per essere servito, ma
per servire, e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti» (Marco
10:45). Egli è venuto per servire Dio, suo Padre, ma anche per servire il suo
popolo durante il tempo del suo ministerio di grazia.
Venuto nell’umiltà più profonda, il Signore Gesù ha preso «la forma di servo» (Filippesi 2:7) ed era fra i suoi discepoli come «colui che serve» (Luca 22:27). La perfezione del suo servizio a favore dei suoi è stata ed è altrettanto grande quanto la perfezione della sua abnegazione. Quest’umiltà nel servizio lo portò a lavare i piedi dei suoi discepoli. Non c’era niente di troppo piccolo né di troppo modesto per il Servitore perfetto la cui completa gioia consisteva nel fare la volontà di Colui che l’aveva mandato.
«Gesù Cristo… ha dato se stesso per i nostri peccati»
(Galati 1:4).
«Gesù Cristo uomo… diede se stesso qual prezzo di riscatto
per tutti» (1 Timoteo 2:6).
«Ha portato egli stesso i nostri peccati nel suo corpo sul
legno» (1 Pietro 2:24).
«Gesù, nostro Signore… è stato dato a cagione delle nostre
offese, ed è risuscitato a cagione della nostra giustificazione» (Romani 4:25).
«Cristo ci ha amati ed ha dato se stesso per noi in offerta
e sacrificio a Dio, qual profumo d’odor soave» (Efesini 5:2).
«Cristo,… mediante lo spirito eterno ha offerto se stesso
puro d’ogni colpa a Dio» (Ebrei 9:14).
«Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita,
per ripigliarla poi» (Giovanni 10:17).
1. rivendicare la
gloria di Dio secondo i diritti della sua giustizia e della sua santità;
2. salvare l’uomo
purificandolo dal suo peccato.
3.3 Il trionfo di Gesù Cristo
Mediante la morte Egli ha «reso impotente colui che aveva
l’impero della morte, cioè il diavolo» (Ebrei 2:14). Alla croce, il Signore ha
trionfato sulle potenze delle tenebre, le ha spogliate e ne ha fatto un
pubblico spettacolo (Colossesi 2:15).
– I Salmi 2; 8;
21; 22; 24; 45; 110 ecc.
– Apocalisse
19:6-16.
– La storia di
Giuseppe, in Genesi cap. 39 a 41.
– La storia di
Mardocheo, in Ester 6 a 8.