6. La chiesa
6.1 Il suo fondamento
La Chiesa, o Assemblea (il termine Ecclesia in greco
significa assemblea) è menzionata per la prima volta nell’evangelo di Matteo
dove il Signore dice: «Su questa pietra io edificherò la mia Chiesa» (Matteo
16:18). Il Signore Gesù è dunque Egli stesso il costruttore. L’«edificio» fatto
di «pietre viventi», che sono i credenti in Cristo, era ancora da costruire
quando Pietro ha pronunciato quella bella dichiarazione: «Tu sei il Cristo, il
figlio dell’Iddio vivente» (Matteo 16:16). Il solido fondamento su cui doveva
poggiare la Chiesa era la verità detta dall’apostolo, ed egli stesso fu
designato dal Signore per riunire i primi elementi di questa «costruzione» e
stabilirli sul fondamento irremovibile, sulla «pietra» che è Gesù Cristo. Anche
l’apostolo Paolo dice: «Secundo la grazia di Dio che m’è stata data, come savio
architetto, ho posto il fondamento… Poiché nessuno può porre altro fondamento
che quello già posto, cioè Gesù Cristo» (1 Corinzi 3:10-11).
Questo fondamento è stato insegnato agli apostoli, e posto da loro stessi, sia nelle parole del discorso di Pietro all’inizio degli Atti, sia nelle sue epistole e in quelle di Paolo. L’epistola agli Efesini, il cui soggetto è l’unione di Cristo e della Chiesa, dice: «Siete concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio, essendo stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare» (Efesini 2:19-20).
Così stabilita, fondata su Cristo e costruita da Lui, la Chiesa non è dunque un’organizzazione umana, ma un’opera divina.
6.2 Chi è membro della Chiesa?
All’inizio del libro degli Atti è detto che «il Signore
aggiungeva alla chiesa ogni giorno coloro che erano salvati» (Atti 2:47 vers.
Diodati). Anche se sono i membri dell’assemblea a predicare l’evangelo e ad
annunciare Cristo alle anime, l’opera è poi tutta di Dio. I peccatori salvati
per grazia sono aggiunti da Gesù Cristo stesso a quest’edificio in formazione,
come tante «pietre viventi», secondo quanto leggiamo: «Anche voi, come pietre
viventi, siete edificati qual casa spirituale» (1 Pietro 2:5). Non appena uno
si pente dei suoi peccati e crede all’opera redentrice di Cristo, diventa parte
integrante della casa di Dio, che è la Chiesa dell’Iddio vivente. Forse lo
ignora, per mancanza d’insegnamento a questo riguardo, ma nondimeno è quello
che il Signore ha voluto fare di lui.
Questo «edificio» è ancora in costruzione, ma è in via di compimento, poiché presto il Signore verrà a prendere con sé i suoi riscattati per riunirli tutti nella casa del Padre. Non ne sarà dimenticato alcuno; ma nessuno potrà far parte di questi beati se non ha risposto personalmente alla chiamata di grazia del Salvatore.
6.3 Chiesa e cristianità
Per l’opera di formazione della sua Chiesa il Signore Gesù
impiega quelli che già ne fanno parte. Essi sono tanti «ambasciatori» mandati
nel mondo per portare delle anime a Cristo; sono dei collaboratori di Dio,
operai ai quali è affidata un’opera nella costruzione dell’edificio. Ma non
appena si affida all’uomo una responsabilità, questi si dimostra incapace.
Nelle chiese, fin dall’inizio, si sono introdotti dei falsi fratelli e anche
dei falsi dottori. Così si è costituita la cristianità dove, accanto ai veri
figli di Dio, membri della Chiesa di Cristo, c’è gente che di cristiano ha
soltanto il nome. Questo insieme, poi, si è frazionato in gruppi, che
rivendicano, ognuno, il titolo di chiesa: chiesa romana, ortodossa, luterana,
calvinista, anglicana, ecc… Si è persino giunti al punto di dare il nome di
chiesa ai locali in cui si celebrano le funzioni religiose.
6.4 Il ruolo della Chiesa sulla terra
Ma torniamo alla Chiesa del Signore, composta da tutti i veri figli di Dio sparsi nella cristianità. «Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo» ha detto Gesù a suo Padre, aggiungendo: «Come tu hai mandato me nel mondo, anch’io ho mandato loro nel mondo» (Giovanni 17:16,18). Ne risulta pertanto un duplice aspetto della posizione della Chiesa sulla terra: essa è straniera, perché la sua posizione è celeste, ma nello stesso tempo si trova sulla terra per rendere testimonianza alla verità del Vangelo. Per non aver compreso questo, certi credenti si sono rinchiusi nei chiostri ed, altri si sono immischiati nella politica del mondo. Separato moralmente dal mondo, tanto dalla sua politica quanto dal suo stato morale, il vero credente è responsabile di assolvere i compiti di testimone e di collaboratore al servizio del Signore, sia nei riguardi dei non credenti, sia in seno alla Chiesa stessa.
La Chiesa, paragonata ad un corpo in parecchie parti della
Parola di Dio, è formata da tutte «le membra» di questo corpo. Ogni credente è
uno di queste «membra». Lo Spirito di Dio è la potenza vitale che le anima ed
ognuno ha una funzione particolare, a somiglianza delle varie membra e degli
organi del corpo umano. «Iddio ha collocato ciascun membro nel corpo, come ha
voluto» (1 Corinzi 12:18). Gli uni hanno un’attività visibile, altri nascosta.
Gli uni svolgono il loro compito all’esterno del corpo, nel mondo, e gli altri
hanno delle funzioni interne, nell’ambito della Chiesa. Le funzioni più
importanti non sono quelle più in vista, ma ognuno svolge il suo ruolo là dove
Dio l’ha posto. Nonostante la mescolanza con elementi estranei, causa della sua
rovina, la vera Chiesa compie ancora la sua funzione nel mondo. Con la
diffusione del Vangelo, con gli aiuti agli infelici, con la preghiera e
l’intercessione in favore di tutti gli uomini, ogni membro del corpo di Cristo
contribuisce alla testimonianza di Dio sulla terra.
6.5 La chiesa locale
Quando la Parola di Dio fu scritta, vi erano delle chiese, o
assemblee, in parecchie località. L’apostolo Paolo è stato il mezzo per formare
molti di questi radunamenti durante i suoi viaggi in Asia e in Europa. A questi
egli si rivolge con le sue epistole riconoscendo loro il titolo di «chiesa di
Dio». Questi radunamenti avevano una responsabilità nella città in cui si erano
formati; essi rappresentavano la testimonianza del Signore e dovevano farne
brillare la luce. Non è mal indicato il numero di coloro che ne facevano parte,
poiché, fossero pur stati soltanto due o tre (Matteo 18:20), la presenza del
Signore in mezzo a loro era ciò che contava.
6.6 Il destino della Chiesa
«Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei…
affin di fare egli stesso comparire dinanzi a sé questa Chiesa, gloriosa»
(Efesini 5:25-27).
«Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche
quelli che tu mi hai dato» (Giovanni 17:24).
Il Signore cerca, nel cuore di quelli che gli appartengono,
dei sentimenti d’amore rispondenti ai suoi. Il desiderio della loro anima,
quando corrisponde a quello del Signore Gesù, li porta a dire insieme, guidati
dallo Spirito: «Vieni, Signore Gesù» (Apocalisse 22:20). «E lo spirito e la
sposa dicono: Vieni. E chi ode dica: Vieni» (Apocalisse 22:17).
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(*) o «Io conosco la tua tribolazione…», o «Io so dove abiti…».
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