Il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.
Giovanni
14:26
Promesse di Gesù
per i Suoi
(leggere Giovanni 14:15-31)
Gesù stava per lasciare i Suoi
cari discepoli e tornare al Padre, ma non li avrebbe lasciati orfani. Avrebbe
mandato loro una Persona divina che li avrebbe istruiti, consolati, sostenuti,
protetti nelle difficoltà. È lo Spirito
Santo che sarebbe stato non solo con
i credenti, ma in loro (v. 17). Il
Signore lo chiama “un altro consolatore” (v. 16) perché Lui rimane il
consolatore unico, celeste, intercessore e avvocato nel cielo, presso al Padre
(1 Giovanni 2:1).
Inoltre, Gesù fa tre altre
promesse: la nuova vita che proviene dalla Sua (v. 19), una posizione privilegiata nel Suo amore e nell’amore del Padre
per chiunque gli dimostra del vero affetto osservando i Suoi comandamenti (v.
21, 23). E infine la pace, la Sua pace (v. 27).
Egli non dà come il mondo dà. Com’è
vero! Il mondo offre poco e prende molto. Distrae e stordisce la coscienza, un
po’ come un farmaco “tranquillante” che fa dimenticare per un momento le inquietudini
e i tormenti dell’anima, ma la pace che dà illusoria. La pace che Gesù dà,
invece, soddisfa pienamente il cuore, ed è eterna!
Infine, il Signore fa comprendere
ai discepoli che non pretendendo che Egli rimanesse sulla terra con loro avrebbero
dimostrato un vero amore per Lui; il fatto che Egli tornava al Padre doveva
essere per loro un grande motivo di gioia (v. 28).