Cristo Gesù… svuotò (umiliò) Se stesso… facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce.
Filippesi 2:5,8
Sopra un alto monte… fu trasfigurato davanti a
loro; la Sua faccia risplendette come il sole e i Suoi vestiti divennero
candidi come la luce.
Matteo 17:1-2
Due montagne
Nell’Evangelo troviamo due eventi della vita del
Signore Gesù che si svolgono su un monte.
Con tre Suoi discepoli, Egli sale su un “alto
monte”, chiamato “monte della trasfigurazione”, in disparte dagli altri
discepoli. Il Signore appare con dei vestiti candidi come la luce e in
compagnia di due grandi uomini della storia d’Israele: Mosè, il legislatore che
ha dato la Legge, e Elia il profeta (Matteo 17:1-8). Il soggetto della loro
conversazione è la prossima morte di Gesù. La voce di Dio si indirizza ai tre
discepoli, testimoni della scena, e dice loro: “Questo è il mio Figlio diletto…
ascoltatelo”.
Più tardi, sul monte Golgota, è stata innalzata
la sua croce e Gesù si è lasciato coronare di spine, è stato schernito,
ingiuriato, percosso; uomini malvagi e ingiusti lo hanno inchiodato su quella
croce.
Che contrasto! Nel primo caso la voce di Dio risuona in mezzo alla nuvola
per dare gloria al Suo Figliolo. Al Calvario, fitte tenebre coprono la
scena; da mezzogiorno alle tre è la voce
del Signore Gesù, solo, abbandonato, il Giusto punito per gli ingiusti, che
si ode dalle tenebre: “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?” Alla fine
di queste ore terribili, in cui ha portato i nostri peccati, emette un grido:
“È compiuto!” e “Padre nelle tue mani rimetto lo spirito mio” (Luca 23:46). Ma
il Signore Gesù, che è stato un tempo “l’Uomo dei dolori”, sottomesso alla
sofferenza, è oggi “coronato di gloria e di onore”, e un giorno ogni creatura
piegherà le ginocchia davanti a Lui (Filippesi 2:10).