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venerdì 12 settembre 2025

12 settembre - Il ricco stolto

“Demolirò i miei granai, ne costruirò altri più grandi, vi raccoglierò tutto il mio grano e i miei beni, e dirò all'anima mia: Anima, tu hai molti beni ammassati per molti anni; riposati, mangia, bevi, divertiti”.

Luca 12:19

 

Il ricco stolto

Leggere Luca 12:13-21

 

Durante la Sua vita terrena il Signore Gesù ha parlato molte volte con parabole, esempi semplici, ma che davano alle persone che lo attorniavano l’insegnamento che il Signore si prefiggeva. La lettura di oggi ci riporta una di queste parabole; e poiché niente è cambiato dai tempi del Signore ad oggi e il cuore dell’uomo è sempre lo stesso, possiamo applicare il Suo insegnamento anche a noi e ai nostri giorni. L’uomo, nel suo egoismo, pensa soltanto ad arrivare a una presunta felicità e ritiene di poterla ottenere con i propri sforzi. Pensa ai “suoi granai”, ai “suoi raccolti” frutto della propria fatica, e alla fine si compiace di se stesso nella “sua anima”. Pensa di meritarsi il giusto riposo, di vivere e godere del frutto del proprio lavoro per molti giorni. Oggi si potrebbe dire: ecco un uomo “arrivato”, che può godersi la vita, e forse qualcuno invidierebbe una simile persona. Dio però non trova posto nel cuore di queste persone che non si preoccupano di conoscere il pensiero di Dio a loro riguardo. Pensano, nell’illusione della propria giustizia: “Sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di niente!” (Apocalisse 3:17).

Se l’uomo non si cura di Dio, è Dio che nel Suo amore si cura dell’uomo con amorosi avvertimenti: lo definisce “stolto”; gli preannuncia la sua fine: “questa notte stessa”; gli fa conoscere quello che avverrà: “dopo la morte, il giudizio”. In definitiva, una fine senza gioia e una condanna. Però Dio è anche amore e nel Suo amore fa conoscere all’uomo il mezzo per scampare a questo giudizio eterno: ha mandato il Suo Figlio che, morendo sulla croce ha preso sopra di Sé il giudizio che tutti noi meritavamo. Questa salvezza non si compra con nessun tesoro, è un dono di Dio. Perché non accettarlo?