“Demolirò i miei granai, ne costruirò altri più grandi, vi raccoglierò tutto il mio grano e i miei beni, e dirò all'anima mia: Anima, tu hai molti beni ammassati per molti anni; riposati, mangia, bevi, divertiti”.
Luca 12:19
Il ricco stolto
Leggere Luca
12:13-21
Durante la Sua vita terrena il Signore Gesù ha
parlato molte volte con parabole, esempi semplici, ma che davano alle persone
che lo attorniavano l’insegnamento che il Signore si prefiggeva. La lettura di
oggi ci riporta una di queste parabole; e poiché niente è cambiato dai tempi
del Signore ad oggi e il cuore dell’uomo è sempre lo stesso, possiamo applicare
il Suo insegnamento anche a noi e ai nostri giorni. L’uomo, nel suo egoismo,
pensa soltanto ad arrivare a una presunta felicità e ritiene di poterla
ottenere con i propri sforzi. Pensa ai “suoi
granai”, ai “suoi raccolti”
frutto della propria fatica, e alla fine si compiace di se stesso nella “sua anima”. Pensa di meritarsi il
giusto riposo, di vivere e godere del frutto del proprio lavoro per molti
giorni. Oggi si potrebbe dire: ecco un uomo “arrivato”, che può godersi la vita,
e forse qualcuno invidierebbe una simile persona. Dio però non trova posto nel
cuore di queste persone che non si preoccupano di conoscere il pensiero di Dio a
loro riguardo. Pensano, nell’illusione della propria giustizia: “Sono ricco, mi
sono arricchito e non ho bisogno di niente!” (Apocalisse 3:17).
Se l’uomo non si cura di Dio, è Dio che nel Suo
amore si cura dell’uomo con amorosi avvertimenti: lo definisce “stolto”; gli
preannuncia la sua fine: “questa notte stessa”; gli fa conoscere quello che
avverrà: “dopo la morte, il giudizio”. In definitiva, una fine senza gioia e una
condanna. Però Dio è anche amore e nel Suo amore fa conoscere all’uomo il mezzo
per scampare a questo giudizio eterno: ha mandato il Suo Figlio che, morendo sulla
croce ha preso sopra di Sé il giudizio che tutti noi meritavamo. Questa
salvezza non si compra con nessun tesoro, è un dono di Dio. Perché non accettarlo?