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lunedì 8 settembre 2025

L'uomo Cristo Gesù (2/12)

Capitolo 1: Il Suo corpo

L’incarnazione

Fin dai primi secoli del cristianesimo, alcuni hanno pensato che Gesù fosse uno spirito, ma la Parola è categorica: “Mi hai preparato un corpo” (Ebrei 10:5). Il Signore stesso “parlava del tempio del suo corpo” (Giovanni 2:21). L’apostolo Giovanni (l Giovanni 4:2-3) sottolinea: “Ogni spirito il quale riconosce pubblicamente (o confessa) che Gesù Cristo è venuto in carne, è da Dio; e ogni spirito che non riconosce pubblicamente Gesù, non è da Dio“.

Isaia 7:14 aveva già annunciato: “Ecco, la giovane concepirà, partorirà un figlio e lo chiamerà Emmanuele“. Giunto il momento, l’angelo appare a Maria per dirle: “Tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù” (Luca 1:31). Poi aggiunge: “Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua; perciò anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio” (1:35).

Più tardi, l’angelo appare a Giuseppe che, “prima che fossero venuti a stare insieme”, si proponeva di lasciare Maria avendo saputo che era incinta e gli dice: “Non temere di prendere con te Maria tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati” (Matteo 1:18-21). Dunque, Giuseppe ebbe la rivelazione del nome di Gesù qualche tempo dopo Maria.

Notiamo pure che, nella genealogia del Signore che troviamo in Matteo 1:16, ci è detto: “Giacobbe generò Giuseppe, il marito di Maria, dalla quale nacque Gesù” (e non: Maria generò Gesù). Giuseppe non era Suo padre. Il Signore è nato da Maria, ma è stato concepito “dallo Spirito Santo“.

 

La nascita

Il profeta Michea aveva annunciato (5:1): “Ma da te, o Betlemme… da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni“.

Maria e Giuseppe abitavano a Nazaret in Galilea. Betlemme è in Giudea, vicino a Gerusalemme. In seguito al censimento decretato da Cesare Augusto, Giuseppe da Nazaret di Galilea salì in Giudea, alla città di Davide chiamata Betlemme, “perché era della casa e famiglia di Davide, per farsi registrare con Maria, sua sposa, che era incinta” (Luca 2:4-5). È così che a Betlemme Maria “diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo” (2:7).

Un angelo del Signore era apparso a Zaccaria per annunciargli che sarebbe stato il padre di Giovanni Battista, e aveva detto: “Tu ne avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno per la sua nascita” (Luca 1:14). Ma annunciando la nascita di Cristo ai pastori che, nei campi, custodivano i greggi durante la notte, dice: “Io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore che è il Cristo, il Signore” (Luca 2:10-11).

Occorreva loro ancora un segno per capire chi, tra i neonati di Betlemme, fosse il Cristo. E quale fu questo segno? Un bambino fasciato e coricato in una mangiatoia! AvendoLo visto, i pastori divulgano la parola che era stata loro detta, poi se ne tornano, glorificando e lodando Dio.

Quaranta giorni dopo la nascita i genitori portano il piccolo ai sacerdoti, secondo l’insegnamento di Levitico 12:4. Data la loro povertà, possono offrire come sacrificio per la madre soltanto due tortore. Avvertito dallo Spirito Santo che avrebbe visto “il Cristo del Signore” (Luca 2:26), il vecchio Simeone entra nel tempio, guidato dallo Spirito. Prende in braccio il fanciullino, benedice Dio, poi benedice Maria e Giuseppe (2:34); ma non benedice il bambino, perché non spettava ad un uomo, per quanto pio fosse, di benedire il Cristo del Signore! (vedere Ebrei 7:7).

Anna, una profetessa, vedova e molto anziana, sopraggiunge in quel momento, lodando il Signore e parlando “del bambino a tutti quelli che aspettavano la redenzione di Gerusalemme“.

 

La crescita

Il Bambino diventa Uomo (Luca 2:40), perfetto in tutti gli stadi del Suo sviluppo. A dodici anni è tra i dottori a Gerusalemme, ma mantiene il posto che si addice alla Sua età: “li ascoltava e faceva loro delle domande” (2:46), ma non insegnava. Eppure, era cosciente di essere nella casa del Padre Suo.

Di ritorno a Nazaret, “Gesù cresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli uomini” (2:52).

A trent’anni circa (Luca 3:23), Lui, senza peccato (Ebrei 4:15; 1 Giovanni 3:5) va a farsi battezzare da Giovanni, prendendo posto tra quelli che si pentivano. Su di Lui, battezzato e in preghiera, si apre il cielo e una voce dal cielo si fa sentire: “Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto” (Luca 3:22).

Era stato “concepito dallo Spirito” (Luca 1:35) ed ora, pieno dello Spirito Santo (4:1), è condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo, che riesce soltanto a farne risaltare la perfezione (4:13).

Allora incomincia il Suo ministero “nella potenza dello Spirito“, in Galilea (4:14), glorificato da tutti. Vero Uomo e vero Dio!


(segue)