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giovedì 30 aprile 2015

30 Aprile

Dio dunque, passando sopra i tempi dell’ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia.
Atti 17:30-31

Sì, io ti amo di un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà.
Geremia 31:3

Pentirsi - pentimento

Nella Bibbia queste parole, che alcune traduzioni moderne non rendono chiaramente, sono essenziali per esprimere correttamente il messaggio divino. Fin dall’inizio del suo ministero, Gesù ha proclamato: “Ravvedetevi e credete al vangelo” (Marco 1:15); e prima di lasciare questa terra, Egli ha spiegato che bisognava che il Cristo morisse e risuscitasse, e che dopo fossero annunciati il pentimento e il perdono dei peccati (Luca 24:47).
Cosa significa pentirsi? Prima di tutto provare un sincero dispiacere per la propria condotta, insieme alla consapevolezza di aver offeso Dio. Ma, ancora di più, è un cambiamento radicale del modo di pensare e di agire che ci fa abbandonare tutto ciò che non è bene nella nostra vita.
Il pentimento non è qualcosa di negativo; anzi, è un progresso morale. È forse negativo abbandonare una cattiva abitudine? È invece una prova di coraggio. Infatti il pentimento consiste nel lasciare un cammino di perdizione per prendere quello della vita (Atti 11:18).
Dove trovare la forza per pentirsi? In Dio stesso! È lui che ci domanda di pentirci e che ce ne darà la forza se gliela domandiamo. Il suo perdono è un dono, ma c’è bisogno del pentimento e della fede. Bisogna confidarsi in Dio per mezzo di Gesù Cristo e ricevere il suo amore, per abbandonare il peccato e trovare la pace per il presente e per l’eternità.